Il Nobel per la Pace era meglio darlo a Slow Food
I veri martiri della libertà disturbano troppo, i politici in passato sono stati flop e Greta è già dimenticata. Tanto vale premiare un ente pubblico come il World Food Programme. Però con Carlin Petrini almeno gli aiuti arriverebbero più in fretta e col bollino Igp
Greta Thunberg era al secondo tentativo, ma ha toppato come quelli del salto con l’asta e difficilmente avrà la terza chance: gli assembramenti verdi del venerdì sono passati di moda. Politici che fanno la pace, non ce n’è in giro troppi, pure i mediatori internazionali stanno in ribasso e dopo i premi gaffe a Obama (linea rossa non pervenuta) e Aung San Suu Kyi (genocidi in corso) meglio stare alla larga. Qualcuno aveva puntato su Edward Snowden e Julian Assange, ma per le comiche finali c’è sempre tempo. Così alla fine ha vinto il World Food Programme, cioè una sigla anziché una persona, e la motivazione probabilmente sarà: ha un bel nome che rispecchia il lavoro che dovrebbe fare, visto che ha 15 mila dipendenti, quasi più della Regione Sicilia. Del resto, sempre meglio loro che l’Oms, altro candidato, pare con la motivazione: non si sono accorti della pandemia in Cina.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"