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La nuova indagine su Berlusconi avviata dalla procura di Firenze

Massimo Bordin

La requisitoria dei pm del processo palermitano inizierà fra due o tre settimane e sarà marcata dall’attività del processo reggino “’ndrangheta stragista”

Oggi questa rubrica è incalzata dagli eventi. C’era l’impegno ad approfondire il motivo per cui il processo di Reggio Calabria intende saldarsi con le ultime fasi del processo sulla cosiddetta trattativa, ma c’è la novità della nuova indagine su Berlusconi “mandante occulto delle stragi” avviata di nuovo dalla procura di Firenze. Per la verità, qui si era previsto come la fase finale del processo palermitano fosse quasi costretta, in mancanza d’altro, a tornare su Berlusconi (ne ha scritto su questo giornale Giuseppe Sottile). Non c’è da stupirsi dunque. La requisitoria dei pm del processo palermitano inizierà fra due o tre settimane e sarà marcata senza dubbio dall’attività del processo reggino “’ndrangheta stragista”, dove è imputato Graviano accusato da testi sentiti anche nel processo di Palermo. Sullo sfondo poi ci saranno anche le indiscrezioni che inevitabilmente filtreranno dalla inchiesta fiorentina. Una triangolazione geometrica fra procedimenti che si sostengono l’un l’altro mentre si trovano in fasi diverse: una discussione, un dibattimento, un’indagine. E’ uno schema già visto proprio all’inizio dell’inchiesta sulla “trattativa”. Il raccordo naturalmente poggerà anche sul supporto mediatico. Mancherà però un elemento che all’epoca dell’indagine palermitana fu fondamentale: la commissione parlamentare antimafia come palestra di riscaldamento e cassa di risonanza. Siamo pur sempre in fine di legislatura, anche se non si può escludere che la presidente Bindi tenti di entrare comunque nel gioco.

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