I record della giustizia in Sicilia

Massimo Bordin

Due presidenti della Repubblica in carica a testimoniare per lo stesso processo e una sentenza da pronunciare in primo grado da venticinque anni 

Ieri dalle agenzie due notizie di cronaca giudiziaria dalla Sicilia. Al processo trattativa, giunto al suo quarto anno di dibattimento in primo grado, la difesa dell’ex ministro Nicola Mancino si è riservata per la prossima udienza la conferma della richiesta di chiamare a testimoniare il presidente Sergio Mattarella. La richiesta dovrà poi essere valutata dalla Corte di assise. Resta dunque l’incertezza su un possibile record che il processo potrebbe raggiungere: l’escussione testimoniale di due presidenti della Repubblica in carica con una duplice trasferta al Quirinale della stessa Corte. Per un processo ormai quasi sicuramente destinato alla prescrizione. La seconda notizia viene da un’altra Corte d’assise, quella di Caltanissetta, che si è ritirata in camera di consiglio dopo quattro anni di dibattimento di primo grado del processo battezzato “Borsellino quater”, in parole povere il quarto processo celebrato sullo stesso delitto, la strage di via D’Amelio. I primi due si sono dovuti rifare da capo perché, come nota su Facebook l’avvocata Rosalba De Gregorio “avevano consacrato false ricostruzioni e condannato innocenti”. Così, a venticinque anni da quella strage siamo ancora a una sentenza da pronunciare in primo grado. In questo ingorgo giudiziario, per questa superfetazione di processi, le responsabilità della mafia sono minime. Ha fatto tutto certa antimafia.

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