La marcia della vita a Washington (foto LaPresse)

Alcuni diritti sono meno diritti di altri

Redazione

A New York si potrà abortire fino all’ultimo giorno di gravidanza. Progresso?

Nella felice corsa del mondo verso il progresso, sia esso sociale, tecnologico, medico o scientifico, succede sempre più spesso che in nome di alcuni diritti – più corretti e alla moda – se ne dimentichino altri. Basta cambiare le parole per definire la realtà, urlare al lupo della fake news quando qualcuno prova a obiettare qualcosa e rispolverare la categoria di autodeterminazione, sempre buona – purché usata a giorni alterni – per giustificare scelte anche drammatiche. E’ il caso del provvedimento approvato la settimana scorsa nello stato di New York dal governatore democratico Andrew Cuomo che di fatto permette alle donne di abortire fino all’ultimo giorno di gravidanza se la nascita può mettere a repentaglio la loro salute (termine il cui significato è elasticamente interpretabile) o se il feto è gravemente malato.

 

Nessun limite temporale per l’interruzione di gravidanza, eseguibile in ogni momento per qualsiasi motivazione addotta dalla donna e recepita dal medico come valida. A differenza di quanto sostenuto da ineffabili fact – checker, quella di New York è una legge diversa dalla 194 in vigore in Italia, secondo la quale dopo il novantesimo giorno di gravidanza – quando il bambino ha possibilità di vita autonoma – l’aborto non può più essere effettuato se non per salvare la vita della donna e “il medico che esegue l’intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto”. Nella capitale mondiale dei diritti scompaiono così quelli del nascituro, lo fanno in nome di una legge ipocritamente definita “sulla salute riproduttiva” e che ridefinisce il concetto di “omicidio” e di “persona” espungendo dal testo le parti che si riferiscono a bambini nella pancia della madre oltre la ventiquattresima settimana di vita. Per mettere a tacere le sempre più flebili voci critiche, Cuomo ha sottolineato di agire “da cattolico”, come se la dichiarata appartenenza alla chiesa da sola desse libertà di manovra sui temi bioetici a prescindere dalla posizione della chiesa stessa. Nel nuovo mondo che verrà presto salvato dal progresso in nome della difesa dei diritti di tutti, i diritti di chi deve nascere saranno sempre un po’ meno diritti degli altri.

Di più su questi argomenti: