Giovanni Toti (foto LaPresse)

Buoni e cattivi

Roberto Maroni

Promosso Giovanni Toti, che rimette il nord al centro della proposta politica

Seconda puntata della rubrica con cui ci dilettiamo a fare una valutazione di ciò che di buono e meno buono succede in questo strano e meraviglioso paese. Cominciamo con le buone notizie. C’è una novità interessante che riguarda la politica. Non parlo della richiesta pressante di Matteo Salvini di introdurre (finalmente) la flat tax, che ho già elogiato e che ovviamente sottoscrivo. Il buono questo mese lo do a Giovanni Toti. Il governatore della Liguria ha organizzato un’iniziativa politica interessante, chiamando a raccolta a Roma, il prossimo 6 luglio, tutti coloro che vogliono evitare la fine ingloriosa dell’epoca berlusconiana e della sua storia di concretezza e attenzione alle esigenze del mondo produttivo. “Serve costruire un polo moderato – dice Toti – io vengo dal nord, conosco quel mondo, quelle istanze”. Ecco, chi rimette il nord al centro della proposta politica merita buono. A credito, certo: vedremo se riuscirà a ricostruire il centrodestra mandando a casa i grillini amanti della decrescita infelice. Il cattivo va di diritto (è proprio il caso di dirlo) alla magistratura italiana. O meglio, a una parte della magistratura. Quella parte che predica rigore e poi infrange le regole, quella che attacca i politici e poi inciucia con loro di nascosto, quella che si propone come nuova classe dirigente incorruttibile e poi si rivela un verminaio di traffici illeciti per spartirsi poltrone e potere. Peggio della peggiore politica dell'epoca di Mani Pulite. Bleah! Stay tuned

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