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#IoStoConSalvini

Roberto Maroni

Riconosco volentieri la sua capacità di saper gestire da protagonista la scena politica, con scelte impegnative e rischiose che (fino a ora) lo hanno premiato

E dai, caro direttore, anche se non sei troppo d’accordo lasciamelo dire: io sto con Salvini. Il governo vuol chiudere i porti alle navi corsare? Ben fatto! Ma così si violano i trattati europei (che penalizzano l’Italia)? Ben fatto! Spagna e Francia ci accusano di non essere europeisti? Ben fatto! La sinistra italiana critica l’operazione #chiudiamoiporti (dimenticando che Prodi fece lo stesso nel 1997 col blocco navale di fronte all’Albania)? Ben fatto! Nelle scorse puntate di questa rubrica ho spesso invitato a non fare scelte che mettessero a rischio la coalizione di centrodestra, a cui molti sono ancora affezionati. Non è andata così, e con la nascita del governo carioca quel centrodestra di marca berlusconiana di fatto è stato messo in archivio. Ma questa è un’altra storia, di cui mi occuperò prossimamente. Al di là delle diverse opinioni sul centrodestra che verrà (lavori in corso?) riconosco volentieri a Salvini la capacità di saper gestire da protagonista la scena politica, con scelte impegnative e rischiose, ma che (fino a ora) lo hanno premiato. Sarà l’iperenergia che ci mette, sarà la pochezza degli avversari politici, sarà la frammentazione del quadro istituzionale europeo, ma lui c’è, si fa sentire e ormai (dice Lucia Annunziata) è il premier di fatto. Condivido e spero che duri, perché le misure assistenzialiste che fanno capo all’altro azionista di maggioranza (già, dov’è finito?) meglio per il Nord che rimangano dove sono, nel “contratto dei sogni”. Stay tuned.

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