Ci mancava la Bibbia politicizzata di Donald Trump

Donald Trump, famoso imbonitore d’oltreoceano, fa il testimonial di un libro. E che libro! Una Bibbia da sessanta dollari, sulla cui copertina campeggiano il sottotitolo “Dio benedica gli USA” e la bandiera americana che garrisce al vento. L’editore assicura che questa Bibbia presenta numerosi vantaggi: anzitutto è stampata in largo, poi è facile da leggere, può addirittura venire recapitata a domicilio, ma soprattutto contiene anche – oltre alla parola del Signore – la costituzione americana, la dichiarazione d’indipendenza e il manoscritto della canzone “God bless the USA” di Lee Greenwood, incisa nel 1984, all’incirca duemilacinquecento anni dopo la Genesi.

Potrebbe essere l’inizio di una nuova tendenza editoriale: me lo vedo, che so, Salvini testimonial di una Bibbia “Prima gli italiani”, con annessa ricetta degli spaghetti al pomodoro e inconfutabile dimostrazione che siamo il popolo eletto; oppure Schlein testimonial di una Bibbia democratica, che contenga anche la costituzione repubblicana, il martirologio laico da Peppino Impastato a Giulio Regeni, e una selezione di brani di Papa Francesco accuratamente depurati dalle parti che non convengono; o magari una Bibbia grillina d’antan, in cui Dio crea Gaia e, per la redenzione del genere umano, ci manda a incarnarsi Rousseau.

Tutte queste Bibbie avrebbero un indubbio successo di pubblico, poiché toccherebbero quanto ogni fetta di elettorato ritiene sacro per sé, essendo ben disposto a spendere sessanta dollari o sessanta euro pur di sentirsi dare surrettiziamente ragione da Dio. Per gli apolitici, segnalo che è in vendita anche la Bibbia normale: vale molto di più perché non ci sono aggiunte inopportune né cornici ambigue, e la trovate a soli dieci euro.