bandiera bianca

La Nike e le bandiere "un po' come ti pare"

Antonio Gurrado

Agli Europei l'Inghilterra giocherà con dei colori diversi, perché la bandiera multicolor è un gioioso aggiornamento volto a unificare e a ispirare i tifosi, dicono dall'azienda di abbigliamento. Alla fine ognuno inizierà a portarsi la bandiera che vuole

La bandiera dell’Inghilterra, come tutti sanno, è di color blu marino, azzurro e viola. Quanto meno, così ritengono i produttori della divisa Nike che la squadra di calcio inglese indosserà ai prossimi Europei, ostentando sul colletto il vessillo alternativo in luogo della tradizionale croce di San Giorgio, rossa su fondo bianco. La proposta sta facendo discutere – eufemismo per “fa schifo a tutti” – non tanto per la scelta cromatica quanto per le intenzioni che la animano: secondo i produttori, la bandiera multicolor è un gioioso aggiornamento volto a unificare e a ispirare i tifosi. Sull’ispirare potremmo anche essere d’accordo: non è infatti specificato ispirare cosa; e, a giudicare dalle reazioni, questa strana bandiera i tifosi li sta ispirando e come. È sull’unificare che ho qualche remora. Il principio che anima la riforma cromatica è che i colori della bandiera non contino più di tanto, l’importante è lo spirito.

Per esempio, noi italiani potremmo mettere l’arancione al posto del rosso oppure il blu e il giallo al posto del verde e del bianco, senza che ciò ci renda in alcun modo irlandesi o rumeni. O magari disporre rosso bianco e verde in verticale dall’alto in basso, senza farci ungheresi, o chissà appiccicare al centro dello stendardo il sol levante, lo scudo masai, la mezzaluna, un cuoricino oppure zappa, libro e mitra come nella bandiera del Mozambico, a piacere. Secondo la teoria della Nike, non solo ci identificheremmo comunque in qualsiasi bandiera prodotta da un armocromista imbizzarrito; ci sentiremmo anche tutti uniti come un sol uomo se ciascun tifoso, sentendosi ispirato, portasse la bandiera che gli pare.

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