Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara (Roberto Monaldo / LaPresse) 

bandiera bianca

La scuola in Italia è di destra?

Antonio Gurrado

La reprimenda istituzionale contro il preside di Pioltello che ha concesso un giorno libero per festeggiare la fine del Ramadan è passata come reazione conservatrice a un eccesso di inclusività e multiculturalismo. Eppure, era un valore di destra anche la libertà

La scuola in Italia è di destra? Di per sé, ovvio, la domanda non ha senso; preme invece capire se venga percepita come tale dall’opinione pubblica, che legge sbadatamente di qualche caso eclatante e si fa idee più o meno superficiali. Ad esempio, la reprimenda istituzionale contro il preside di Pioltello che ha concesso un giorno libero per festeggiare la fine del Ramadan è passata come reazione conservatrice a un eccesso di inclusività e multiculturalismo. Il loquace vicepremier non ha perso occasione per dire la propria strizzando l’occhio a un elettorato certo non islamofilo; il ministro competente ha richiamato all’autorità della regione che determina il calendario scolastico.

Eppure, l’ultima volta che ho controllato, era un valore di destra anche la libertà: secondo cui, se un gruppo di persone concorda su un principio che non danneggia nessuno, è libero di organizzarsi autonomamente. Quindi, se a Pioltello il preside è d’accordo, il consiglio d’istituto pure, il collegio docenti anche, le famiglie altrettanto e gli studenti figuriamoci, ebbene dovrebbe essere di destra ritenere tutti liberi di dedicare un giorno di vacanza al Ramadan, tanto più che è stato già recuperato in anticipo. Così come, alle stesse condizioni, dovrebbero essere liberi di prendersi un giorno per la settimana bianca, o per la festa di Quetzalcoatl, o magari in onore del vincitore di Lepanto, san Pio V di venerata memoria. Invece, niente.

Tanto che la vera domanda dovrebbe essere: ma in Italia è il governo è di destra? In Italia la destra è di destra?