(foto EPA)

bandiera bianca

Stanno trasformando Amsterdam nella capitale del puritanesimo

Antonio Gurrado

Era famosa per la trasgressione e la libertà. Ma in quest'era in cui tutto deve essere corretto, sostenibile, etico vogliono ripulirle la coscienza

Ad Amsterdam sono apparsi cartelli per dissuadere i turisti. Ce n’è uno che ad esempio dice: “Ti piacerebbe fare un giro in città con uno spinello fra le dita?”. E sbem, subito sotto viene spiegato che è proibito dalla legge. Oppure: “Che ne dici di un tour fra le vetrine del quartiere a luci rosse?”. Niente, vietato anche quello. Amsterdam, capitale europea del peccato e della libertà (senza l’una non c’è l’altro), ha dunque scoperto uno spirito puritano che risponde a due esigenze. La prima è di ripulirsi la coscienza in un’era in cui tutto deve essere corretto, sostenibile, etico, senza che ci sia spazio per la trasgressione o l’occasionale mattana, dove la libertà viene guardata con un certo sospetto e la proibizione è l’unica via di salvezza. L’altra è di evitare che i turisti, ubriachi o drogati o eccitati, finiscano per combinare guai fra le vie o nei canali.

Fatto sta che, purtroppo, il turismo ad Amsterdam è una delle principali fonti di reddito, attestandosi sui nove o dieci milioni di visitatori annui. Certo, alcuni di questi ci andranno per vedere i quadri di Van Gogh; qualcuno in meno per comprare tulipani; qualcuno magari per visitare il museo della scienza e della tecnologia, e pochissimi perfino per entrare nel curioso complesso residenziale delle bizzoche del Trecento, il cosiddetto beghinaggio. Che però, d’ora in poi, sarà costantemente visibile in tutta la città.

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