Ellen Hidding (LaPresse) 

BANDIERA BIANCA

Un “bagno di nostalgia” con Ellen Hidding

Antonio Gurrado

Quando l'ho vista condurre il nuovo show della Gialappa’s Band, con uno stacchetto affidato ai Neri Per Caso, sul mio divano era il 1997. Niente guerre, niente internet, benzina a duemila lire

Nella consueta notte insonne dovuta alle responsabilità, a preoccupazioni e corrucci fra casa e lavoro, a quel dolorino che non passa, alla benzina che aumenta, alla sovraesposizione a internet, alla situazione internazionale e al pessimismo cosmico del quarantenne, ho scoperto su non so quale rotocalco d’oltreoceano che gli esperti americani raccomandano di concedersi di tanto in tanto un “bagno di nostalgia”. Trattasi di un periodico inganno dei sensi per trasportarsi a tempi lontani e più felici; ad esempio, passare una sera a cenare col cioccolato solubile e i biscotti che ci piacevano da bambini, o piantarsi sul divano a guardare un film che ha segnato la nostra adolescenza, rileggere uno di quei libri illustrati che sono entrati precocemente nel nostro inconscio, soffondere la musica che fu colonna sonora della nostra inconsapevolezza.

Basta nutrirsi di madeleine allo scopo di forzare la memoria involontaria se si vuole ritrovare l’intima connessione del nostro cuore coi tempi in cui batteva ancora, non per inerzia come adesso. Arrivato sfatto a fine giornata tirando non so come, il mio scetticismo notturno è stato vinto: quando ho visto Ellen Hidding condurre il nuovo show della Gialappa’s Band, con uno stacchetto affidato ai Neri Per Caso, non so a casa vostra ma sul mio divano era il 1997. Niente guerre, niente internet, benzina a duemila lire, niente dolorini, niente lavoro se non cavarsela in quarta liceo, niente pessimismo cosmico se non quello domestico degli adolescenti. Ho dormito benissimo, poi mi sono svegliato di soprassalto nel 2023.

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