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bandiera bianca

Vito Crimi è un enigmista

Antonio Gurrado

Cosa vuole dire il capo politico del M5s quando descrive Davide Casaleggio come “un fratello fondatore dei padri fondatori”?

Se il sudoku vi annoia e le parole crociate vi sembrano troppo facili, vi suggerisco l’intervista a Vito Crimi sul Corriere della Sera. Raggiunge vertici inattinti di enigmistica quando arriva a dover definire il ruolo di Davide Casaleggio: per il MoVimento, spiega Crimi, è “un fratello fondatore dei padri fondatori”. Ciò individuerebbe dunque, a rigore, Davide Casaleggio nell’inedito ruolo di zio fondatore, i cui contorni ammetto mi rimangono piuttosto confusi. Non solo: essendo figlio (fondatore?) di un padre fondatore del quale è anche fratello fondatore, Davide Casaleggio risulterebbe altresì nipote di sé stesso, garbuglio che renderebbe necessario al MoVimento 5 Stelle, più che gli Stati Generali, convocare direttamente il Concilio di Nicea. Per non parlare del fatto che, se qualcuno s’iscrive alla piattaforma Rousseau sposando così le idee del fratello fondatore, dovrebbe automaticamente diventare cognato fondatore. Ma soprattutto, grazie al referendum di settembre che vedono come un primo passettino verso la democrazia diretta partorita dal fratello fondatore dei padri fondatori, i grillini meriterebbero di essere elevati al rango di cugini costituenti.

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