Foto dal profilo Fb "I matti di Rimini"

Bandiera bianca

Quand'è che la volgarità gratuita è diventata segno di apertura mentale?

Antonio Gurrado

La nonnina riminese e l'annuncio mortuario con la foto del dito medio. Presto i cimiteri pulluleranno di immagini scurrili di defunti che non vogliono passare per sempliciotti

De mortuis nihil nisi bonum è un detto antiquato, non perché latino ma perché invecchiato male: presume infatti che, una volta trapassati, i defunti non interagiscano coi sopravvissuti per far bella figura. Dei morti non si deve dire nulla di male per ovvia eleganza, se si parte dal presupposto che il morto non reagisca alla provocazione. Cosa accade però se il caro estinto passa all’attacco, anzi insulta a priori? Prendete ad esempio la nonnina riminese della quale, nell’annuncio mortuario, gli eredi hanno eternato l’immagine mentre mostra il dito medio ai parenti afflitti, ai vicini inconsolabili, ai passanti commossi, a me, a voi e a tutti quelli che l’hanno vista su Facebook dov’è divenuta virale.

  

Lo hanno fatto, spiegano, per testimoniare che la nonnina era dotata di grande apertura mentale e promettono (minacciano?) di scegliere la stessa foto anche per la lapide. In passato sarò stato distratto, quindi mi son perso il momento esatto in cui la volgarità gratuita è diventata di per sé segno inequivoco di apertura mentale; in compenso sono attentissimo al futuro, quindi già prevedo che presto i cimiteri pulluleranno di immagini scurrili di defunti che non vogliono passare per sempliciotti. Fare le corna sulla lapide sarà segno di brillantezza d’ingegno, il gesto dell’ombrello denoterà acume, mentre gli intellettuali un po’ snob non mancheranno di far apporre sulla foto commemorativa un fumetto che dica: “E ’sti cazzi?”. L’opzione multimediale di mettere direttamente la foto del culo, con effetto sonoro in sottofondo, sarà probabilmente riservata ai soli Premi Nobel.

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