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Vertice dopo vertice

Così l’Europa tenta di tornare alla testa dei mercati imbizzarriti

L’integrazione politica, economica e finanziaria necessaria a salvare la zona euro rischia di essere più lenta del processo di disintegrazione della moneta unica. I ministri delle Finanze dell’Eurogruppo ieri hanno faticosamente cercato di fare passi avanti sui dettagli dell’accordo raggiunto al vertice europeo del 28 e 29 giugno sulla ricapitalizzazione delle banche spagnole e il meccanismo anti spread chiesto dall’Italia. Ma i mercati sembrano aver fiutato un possibile fallimento, mentre l’Eurogruppo è già pronto a riconvocarsi il 20 luglio e si parla di nuovi vertici dei capi di stato e di governo. Leggi Bollettino della crisi

10 LUG 2012

L'accordo raggiunto a Bruxelles abbassa lo spread e alza le borse

La boria di Hollande s’è infranta sulla cassaforte tedesca

Al suo secondo vertice europeo anche François Hollande si è dovuto arrendere all’evidenza: nella crisi della zona euro è la tedesca Angela Merkel a tenere tutti i cordoni della borsa. Piaccia o meno, la Germania è il paese più forte e ricco, dove gli investitori si rifugiano anche a costo di sborsare qualche decimo di punto di interesse. Piaccia o meno, nulla si può decidere senza il benestare della cancelliera e le centinaia di miliardi che solo Berlino è in grado di iniettare per il salvataggio dell’euro. Leggi Vertice Ue: raggiunto l'accordo - Leggi Bollettino della crisi - Leggi Angela e demoni di Maurizio Milani

29 GIU 2012

La danza dell’euro

Prove tecniche di grande scambio nell’Ue sull’orlo dell’abisso

La Commissione europea ha detto che non c’è alcun “master plan segreto” per salvare la zona euro, nel momento in cui Spagna e Cipro vacillano verso un bailout e la Grecia rischia di imboccare la porta d’uscita dall’unione monetaria. Il quartetto formato da Herman Van Rompuy, José Manuel Barroso, Mario Draghi e Jean-Claude Juncker – i presidenti di Consiglio europeo, Commissione, Bce e Eurogruppo – sta lavorando a una road map per “approfondire l’unione economica e monetaria”, ha spiegato la portavoce dell’esecutivo comunitario.

04 GIU 2012

L’Unione dei vertici

Fuori va in scena il caos eurogreco

Nella cena dei leader europei si è discusso di “idee forti” come “gli investimenti pubblici e gli Eurobond”, ha spiegato il premier italiano Mario Monti. Ma “per diversi stati membri sono idee non digeribili nel breve periodo”. Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha chiesto una “forte volontà di compromesso” in vista delle decisioni che dovranno essere prese al vertice di fine giugno. Per Monti, è stata “una riunione forse più importante di tante altre perché è una pagina aperta, non un testo già quasi definito”.

23 MAG 2012

“Fine dell’egemonia tedesca”

A Bruxelles si prepara una cena informale pro Keynes e anti Merkel

Dopo l’Olanda, il fronte della rivolta antimerkeliana la scorsa settimana ha contagiato la Romania. A Bucarest 235 parlamentari hanno votato contro il governo di centrodestra del premier Mihai Razvan Ungureanu e le misure di austerità imposte dal Fondo monetario internazionale in cambio di un prestito di 6,6 miliardi di dollari. Il presidente Traian Basescu ha incaricato il leader dei socialdemocratici, Victor Ponta, di formare un nuovo governo un po’ politico, un po’ tecnico.

01 MAG 2012

Berlino ultima fermata

Tra Roma e Bruxelles, Monti raduna alleati per piegare il rigorismo tedesco

Mario Monti ha fatto un altro passo per formalizzare il suo ruolo di mediatore tra François Hollande, il candidato socialista favorito nel ballottaggio delle presidenziali francesi del 6 maggio, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Tra un ritorno alla spesa pubblica e l’austerità tedesca, il premier italiano si colloca nel mezzo, rifiutando “le modalità keynesiane vecchio stampo di guardare il mondo”, ma rilanciando la vecchia idea della Golden Rule per scorporare gli investimenti dal Patto di stabilità. Leggi La maggioranza tripartita puntella il governo - Guarda l a puntata di "Qui Radio Londra" Grillo, Napolitano, il debito pubblico e la Banca centrale europea

27 APR 2012

Bruxelles in silenzio sta già superando l’ottusa austerity

Strasburgo. La Commissione europea non è preoccupata per i conti pubblici italiani esposti due giorni fa dal governo Monti nel Documento di economia e finanza (Def). Per il 2012 l’Italia “è in linea con quanto richiesto dalla procedura di deficit eccessivo” del Patto di stabilità, che impone di tornare sotto la soglia del 3 per cento quest’anno, ha spiegato ieri l’esecutivo comunitario.

22 APR 2012

Botta su Hollande

L’irruzione di al Qaida nelle presidenziali in Francia modifica profondamente i parametri di una campagna elettorale che finora si era caratterizzata per l’assenza di temi in grado di animare i dibattiti e mobilitare gli elettori. François Hollande, il socialista nettamente favorito dai sondaggi, si trova in seria difficoltà dinnanzi a un paese sotto choc, che ha scoperto il terrorismo islamico cresciuto in patria. Nicolas Sarkozy ha dimesso i panni del candidato per tornare a essere un presidente responsabile.

22 MAR 2012

Di corsa verso il nuovo Patto, col fantasma della Tobin tax

Cura di attivismo per Merkel e Sarko, ma Francoforte non è ancora garante

Il nuovo Patto fiscale europeo potrebbe essere firmato con un mese d’anticipo, mentre Germania e Francia lavorano per accelerare il rafforzamento del Meccanismo europeo di stabilità – il Fondo salva stati permanente che dovrebbe entrare in funzione a luglio. Tra nuove iniziative sulla crescita e l’ipotesi di introdurre una variante della Tobin tax solo per la zona euro, nel loro vertice ieri a Berlino Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno cercato di convincere i mercati della loro determinazione a salvare la zona euro. Ma, memori dei precedenti fallimenti, le Borse non si sono lasciate incantare. Guarda la puntata di Qui Radio Londra I finanzieri sono i principi di questo mondo. Li si può battere così Leggi Perché Passera sostiene una Bce interventista

09 GEN 2012

Ultima istanza

Il Preside ora chiede anche all’Europa di fare i suoi compiti a casa

L’Italia ha fatto la sua parte con uno sforzo “senza pari tra i paesi membri dell’Unione europea” e ora tocca agli altri – incluse Germania e Francia – adottare “rapide decisioni” per salvare l’euro. Nella tappa parigina del tour europeo, Mario Monti ha mostrato quantomeno segnali di impazienza per l’inerzia del duo franco-tedesco sul rafforzamento dei Fondi salva stati. Con lo spread tra titoli italiani e Bund tedeschi a 527 punti e i rendimenti dei Btp al 7,13 per cento, occorre “far sì che sparisca dalla mente dei mercati un rischio relativo alla permanenza dell’euro”, ha spiegato il premier.

06 GEN 2012
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