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Multilateralista, a moi? Hollande è pronto ad andare in Siria senza Onu

“Il diritto internazionale deve evolvere con la sua epoca. Non può essere un pretesto per lasciar perpetrare massacri di massa”. La svolta impartita da François Hollande alla dottrina della Francia si riassume in questo passaggio del discorso, pronunciato martedì davanti alla Conferenza degli ambasciatori, per giustificare la partecipazione a un intervento militare volto a “punire quelli che hanno preso la decisione infame di gasare degli innocenti” in Siria. L’Iraq del 2003, quando la Francia di Jacques Chirac era il portabandiera del multilateralismo onusiano spingendo George W. Bush all’unilateralismo della coalizione dei volenterosi, è ormai un ricordo lontano.

29 AGO 2013

L’uomo da abbattere

Bernard Tapie non è un santo. Al di là di ogni ragionevole dubbio, non lo si può nemmeno definire un innocente. Ma la persecuzione giudiziaria di cui è vittima, da quando François Hollande ha fatto il suo ingresso all’Eliseo, appare come una resa dei conti finale tra i grandi protagonisti del lungo regno di François Mitterrand in Francia. Mercoledì 10 luglio, cinque anni dopo che un tribunale arbitrale aveva ordinato allo stato francese di restituirgli più di 400 milioni di euro, due giudici di Parigi hanno ordinato il sequestro dell’intero patrimonio di Tapie.

12 LUG 2013

Il cacciavite di Bruxelles

L’Europa allenta il rigore e il governo Letta esulta. I mercati ci credono poco

Il ritorno di Portogallo e Grecia nel turbine della crisi della zona euro ha rovinato l’annuncio di una nuova èra di “austerità light” per l’Italia. “Ce l’abbiamo fatta!”, ha twittato ieri mattina il presidente del Consiglio, Enrico Letta: “Ok a più flessibilità per prossimi bilanci per paesi come Italia con conti in ordine”. Poco prima, davanti all’Europarlamento, José Manuel Barroso aveva spiegato che la Commissione europea, “valutando i bilanci nazionali” per il 2013 e 2014, consentirà caso per caso “deviazioni temporanee dal percorso del deficit strutturale verso gli obiettivi di medio termine” per consentire più flessibilità sugli investimenti cofinanziati dall’Unione europea. Secondo il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è “un’ottima notizia che premia il lavoro fatto negli ultimi mesi”.

03 LUG 2013

Pochi spiccioli

Scampato pericolo! Dopo l’accordo la scorsa notte all’Ecofin sulle regole per il fallimento ordinato delle banche, e il compromesso in mattinata sul bilancio 2014-2020 dell’Unione europea, i “sonnambuli dell’euro” – come l’Economist aveva definito i leader della moneta unica – possono continuare a sonnecchiare. In attesa del ventidue settembre, quando la Germania andrà alle urne, liberando l’Europa dalla campagna elettorale di Angela Merkel. Il vertice europeo che si è aperto ieri, con la disoccupazione giovanile in cima all’agenda, sarà avaro di risultati concreti.

27 GIU 2013

Piccolo Continente

La Francia e i suoi gusti no global stritolano Barroso

Nel pieno di una crisi aggravata dall’incapacità di riformare il paese, nell’Europa della Germania riluttante ma egemone, volano gli stracci tra Parigi e Bruxelles. Il pensiero dominante nella classe politica francese continua a essere che “l’Europa deve adattarsi alla Francia”, spiega al Foglio l’europarlamentare Sylvie Goulard commentando le invettive del presidente François Hollande e del governo socialista contro la Commissione europea. La scorsa settimana José Manuel Barroso aveva dato fuoco alle polveri, qualificando come “reazionari” i barricaderi dell’eccezione culturale nei negoziati sull’accordo di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti.

26 GIU 2013

G8 liberoscambista (e pure fiscalista)

I leader del G8 vogliono forse credere che la crisi della zona euro sia ormai alle spalle, e così in cima all’agenda del summit di Enniskillen hanno messo non soltanto il commercio (“la Nato dell’economia” tra Stati Uniti e Ue) ma anche la lotta all’elusione e all’evasione fiscale. Perché? I leader del G8 vogliono credere che la grande crisi della zona euro sia ormai alle spalle e, così, in cima all’agenda del summit di Enniskillen hanno messo il commercio e la lotta all’elusione fiscale. L’avvio dei negoziati per “la Nato dell’economia” è stato annunciato ieri: l’obiettivo è creare “un’alleanza economica tanto forte quanto la nostra alleanza diplomatica e di sicurezza”, ha spiegato il presidente americano, Barack Obama.

18 GIU 2013

Spiate transatlantiche

L’Europa s’indigna: Obama ci spia come se fossimo sauditi qualsiasi

Doveva essere il “viaggio JFK” di Barack Obama, la replica contemporanea dell’“Ich bin ein Berliner”, in un discorso alla Porta di Brandeburgo, dopo quello alla Colonna della Vittoria di Berlino che nel luglio del 2008 fece innamorare l’Europa di un giovane candidato democratico pronto a porre fine alla guerra in Iraq e a chiudere Guantanamo. Invece, quando arriverà nella capitale tedesca la prossima settimana, Obama sarà guardato senza l’ardore di sempre, dopo le rivelazioni del Guardian e del Washington Post sui programmi di sorveglianza di massa condotti dalla National Security Agency (Nsa).

13 GIU 2013

No austerità, no riforme?

Bruxelles allenta i vincoli, l'Italia esce dalla procedura d'infrazione

Ieri la Commissione europea ha decretato la fine della stagione dell’austerità, con la proposta di chiudere la procedura per deficit eccessivo per cinque stati membri e di concedere più tempo a sette paesi per riportare il disavanzo sotto il 3 per cento del pil. L’Italia – insieme a Ungheria, Lettonia, Lituania e Romania – è rientrata nel gruppo dei virtuosi che rispettano i limiti del Patto di stabilità europeo. Francia, Spagna, Slovenia e Polonia hanno ottenuto due anni in più per scendere sotto la soglia di Maastricht. Olanda e Portogallo avranno una proroga di un solo anno.

29 MAG 2013

A rischio gli aiuti europei

Cipro si ribella alla “lezione morale” Ue, così l’emergenza non finisce

Bruxelles. La zona euro è di nuovo in stato di emergenza, dopo che il Parlamento di Cipro ieri si è ribellato al “prelievo di stabilità” sui depositi bancari, chiesto dall’Eurogruppo in cambio di un prestito da 10 miliardi di euro. Il governo di Nicosia aveva escluso i depositi sotto i 20 mila euro, mantenendo il prelievo al 6,75 per cento per quelli sotto i 100 mila euro e al 9,99 per cento per quelli superiori. Ma non è bastato ai parlamentari ciprioti che, pronti ad assumersi il rischio di una bancarotta e un’uscita dall’euro, hanno bocciato il prelievo con 36 “no” e 19 astensioni. Il presidente Nicos Anastasiades aveva ammesso di non avere la maggioranza per una misura “considerata ingiusta”.

19 MAR 2013

Belli e ingovernabili

L’Italia, rigorosa sui conti, rischia di finire dietro la lavagna dell’Ue

Senza una “prospettiva Monti”, il paese primo della classe per risanamento dei conti e riforme è nuovamente dietro alla lavagna dell’Eurogruppo. Ieri, mentre sui mercati tornavano a circolare voci di un possibile declassamento dell’Italia causa ingovernabilità, e malgrado una situazione di bilancio molto più rassicurante di buona parte dei partner europei, il nostro paese è tornato in cima alle preoccupazioni dei ministri delle Finanze della zona euro riuniti a Bruxelles. “Il risultato delle elezioni in Italia ha creato incertezza sui mercati e ora molto dipende da quanto rapida sarà la formazione del nuovo governo”, ha dichiarato il ministro delle Finanze finlandese, Jutta Urpilainen. Leggi Marchionne: "Occorre ridare credibilità e certezza al paese"

04 MAR 2013
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