I perché della strategia flemmatica di Palazzo Chigi su Fiat Ieri alla fine è stato il presidente del Consiglio, Mario Monti, a chiamare l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne. E un governo che secondo i critici sembrava assopito ha avuto un sussulto. Si sono accordati per un incontro a Palazzo Chigi nel pomeriggio di sabato, al quale parteciperanno anche il presidente di Fiat, John Elkann, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, e quello dello Sviluppo, Corrado Passera, di ritorno da una missione istituzionale in Brasile. Obiettivo del vertice: discutere “il quadro informativo sulle prospettive strategiche” del Gruppo in Italia. 19 SET 2012
Sulle tracce dei soldi europei, la strada segnata di una Fiat senza Italia Follow the money. Seguire i soldi per capire che cosa resterà di Fiat dopo l’annunciato abbandono del progetto “Fabbrica Italia” porta soprattutto alla branca della Ricerca e sviluppo, segmento ancora vitale in un mercato in affanno. In Europa una pista sicura è tracciata dagli investimenti in arrivo dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), partecipata con una quota del 16 per cento anche dall’Italia. Nel 2012 Fiat Industrial, società del Gruppo dedicata ai veicoli pesanti, ha infatti chiuso un accordo per ricevere un prestito da 350 milioni di euro per sviluppare un progetto complessivo che vale il doppio su motori ibridi, a gas, nuovi combustibili e sperimentare migliorie nell’aerodinamica dei veicoli. 18 SET 2012
Dopo lo schianto Alitalia-Wind Jet, ecco i piani del governo Doveva essere una fusione. E’ stato un bluff. L’acquisizione di Wind Jet da parte di Alitalia doveva essere l’unica, ma importante, operazione di fusione-acquisizione nel settore aereo italiano del 2012. E’ finita invece con un fallimento che evidenzia le difficoltà di un mercato così asfittico da rischiare la paralisi sotto diversi punti di vista. Una storia istruttiva. Nei giorni precedenti al fallimento dell’operazione, all’interno di Alitalia si respirava ottimismo sulla buona riuscita dell’acquisizione. 13 SET 2012
La Corte tedesca approva il Fondo salva stati (con le condizioni per l'uso) I mercati hanno smesso di trattenere il fiato pensando alla sentenza della Corte Costituzionale tedesca. Oggi nella sonnacchiosa cittadina di Karlsruhe (Baden-Württemberg) i giudici hanno deciso che il fondo salva stati Esm e il Patto di stabilità (Fiscal Compact) non sono anticostituzionali per la Germania, come già indicato da diversi membri dell'esecutivo, ma gli otto togati hanno messo delle condizioni alla decisione che ha carattere di urgenza dato il contesto in cui è stata pronunciata. Leggi Karlsruhe ricorda all’Europa che gli stati nazionali (r)esistono - Leggi Strategia (e gaffe) dell’inviato speciale di Berlino ad Atene 12 SET 2012
Bollettino della crisi Per Monti l’Italia tornerà a crescere nel 2013, per ora è ultima tra i paesi avanzati. Con una contrazione del pil del 2,6 per cento nel secondo trimestre rispetto allo scorso anno, l’Italia, terza economia della zona euro, si conferma dietro a paesi come Germania (più 0,5), Francia (crescita zero), Spagna (meno 1,3) e Stati Uniti (più 1,5). Il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervistato da Class Cnbc, si aspetta però che il paese tornerà a crescere l’anno prossimo: “Sono fiducioso nel ritenere – ha aggiunto – che la parte del programma relativa all’austerità si ridurrà gradualmente. 10 SET 2012
Bollettino della crisi Non si scherza più con la Bce Draghi e le sue parole di ultima istanza fanno giubilare i mercati. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha annunciato ulteriori dettagli dell’atteso piano di acquisto dei titoli di stato a breve termine (da uno a tre anni) sul mercato secondario per un tempo necessario a raggiungere l’obiettivo di restaurare le distorsioni che hanno spaccato l’Eurozona. “Abbiamo messo un freno pienamente efficace per evitare scenari distruttivi ed evoluzioni particolarmente gravi per la stabilità dei prezzi nell’area euro”, ha detto Draghi nella conferenza stampa successiva al Consiglio direttivo. 06 SET 2012
Draghi di ultima istanza La decisione di oggi della Banca centrale europea è un punto fisso nella risoluzione della crisi. Il presidente, Mario Draghi, si è messo alla guida dell’euro e ha annunciato l’atteso piano di acquisto dei titoli di stato a breve termine (da uno a tre anni) sul mercato secondario per un tempo necessario a raggiungere l'obiettivo di restaurare le distorsioni che hanno spaccato l’Eurozona. “Abbiamo messo un freno pienamente efficace per evitare scenari distruttivi e evoluzioni particolarmente gravi per la stabilità dei prezzi nell'area euro”, ha detto Draghi nella conferenza stampa successiva al Consiglio direttivo. Leggi Draghi tranquillizza l'Europa: "Acquisto illimitato di bond. Niente paura" - Leggi Draghi non fa poltica ma è maestro nel capirla di Marco Valerio Lo Prete - Leggi Lo spread delle cancellerie europee - Leggi Così il Draghi politico continua a rianimare l’euro di Marco Valerio Lo Prete 06 SET 2012
Idee, passioni e segreti dell’anti Bernanke della Fed di Dallas Il governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha fatto qualcosa che in pochi si aspettavano al simposio di Jackson Hole. Parlando alla platea dell’annuale convegno della Banca centrale americana ha suggerito che con un’alta disoccupazione la Fed “può fare di più” per l’economia. E’ il segnale, speculano diversi analisti, che a Washington si sta preparando il terzo acquisto di asset pubblici dall’inizio della crisi, il cosiddetto QE3. Il dubbio è se questo avverrà alla metà di settembre o a dicembre e, soprattutto, in che modo. 03 SET 2012
BOLLETTINO DELLA CRISI Angela Merkel tace sull’acquisto di bond da parte della Bce per rispettarne l’indipendenza, ha detto un portavoce del cancelliere tedesco. In serata Jörg Asmussen, membro del board Bce, commentando le prospettive per il Consiglio del 6 settembre, ha specificato che Eurotower vuole “cancellare qualsiasi riserva” sul fatto che il piano anti spread “in fase di elaborazione” sia un finanziamento ai governi e ha aggiunto che si svolgerà in “parallelo con l’intervento del Fondo salva stati”, previa richiesta di un paese membro. 27 AGO 2012
Sorpresa, per i banchieri la troppa finanza fiacca la crescita Da quarant’anni l’idea che l’iper sviluppo del settore finanziario sia utile alla crescita è stata accreditata dall’accademia come un postulato. Non è più così. Un working paper della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), che ha come azionisti le Banche centrali di tutto il mondo, prova esattamente il contrario e mette in discussione uno dei capisaldi della moderna teoria economica al quale si sono ispirati governatori della Federal Reserve come Alan Greenspan e il suo successore in carica Ben Bernanke. 21 LUG 2012