Bollettino della crisi

La svolta assistenzialista di Marchionne?

Alberto Brambilla

L’ad esalta il sostegno del Brasile all’auto. Ieri, alla vigilia dell’incontro di oggi pomeriggio con il governo, l’amministratore delegato di Fiat ha fatto notare il trattamento che riceve il Gruppo in Brasile, da dove il ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera, aveva incalzato due giorni fa il Lingotto. “Per lo stabilimento nello stato di Pernambuco – ha sottolineato l’ad in una nota – la Fiat riceverà finanziamenti fino all’85 per cento su un investimento complessivo di 2,3 miliardi di euro.

    La svolta assistenzialista di Marchionne? L’ad esalta il sostegno del Brasile all’auto. Ieri, alla vigilia dell’incontro di oggi pomeriggio con il governo, l’amministratore delegato di Fiat ha fatto notare il trattamento che riceve il Gruppo in Brasile, da dove il ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera, aveva incalzato due giorni fa il Lingotto. “Per lo stabilimento nello stato di Pernambuco – ha sottolineato l’ad in una nota – la Fiat riceverà finanziamenti fino all’85 per cento su un investimento complessivo di 2,3 miliardi di euro. A questi si aggiungeranno benefici di natura fiscale, quando sarà avviata la produzione di automobili, per un periodo minimo di 5 anni”. “L’ultima operazione del genere in Italia si è verificata all’inizio degli anni Novanta per lo stabilimento di Melfi”. Poi ha concluso: “Sappiamo bene che, considerando l’attuale quadro normativo europeo, simili condizioni di finanziamento non siano ottenibili nell’ambito Ue”. Passera, in serata, ha tagliato corto: “Abbiamo un incontro proprio domani”.

    La cassa integrazione Fiat secondo i piani riservati del Lingotto. Al centro del tavolo governativo ci sarà anche la situazione occupazionale della società. Secondo il “piano operativo”, aggiornato a settembre, che il Foglio ha potuto leggere, la cassa integrazione la farà da padrone al Lingotto fino a fine anno. A Mirafiori, lo storico stabilimento torinese, si fermeranno sostanzialmente le attività sulla linea Musa/Idea, a fine produzione: da ottobre a dicembre sono 63 i giorni di cassa previsti (in un anno in tutto sono stati 54 quelli di attività). Sulla linea Mito, invece, sono circa 15 i giorni di cassa sia a ottobre che a novembre, 9 a dicembre (73 giorni annuali di lavoro). 26 giornate di ammortizzatori a Cassino negli ultimi tre mesi dell’anno contro 136 di lavoro annuali. Nello stabilimento dove si produce la Grande Punto a Melfi sono 35 i giorni di fermo complessivi negli ultimi tre mesi su 96 lavorati in un anno. A Pomigliano, invece, saranno 5 i giorni di cassa a novembre e 6 il mese successivo, ma lo stabilimento già conta 2 mila persone in cassa integrazione fissa. In totale a Pomigliano saranno 186 i giorni lavorati a fine anno. I dati, che potrebbero subire variazioni, confermano la graduale frenata delle attività.

    Monti a colloquio con i “periferici”. Ieri il premier italiano ha incontrato il premier irlandese, Enda Kenny, e l’omologo greco, Antonis Samaras. Da Atene è stata annunciata una pausa di una settimana ai lavori della Troika (Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale, Unione europea). Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, anch’esso a Roma, ha chiesto maggiore solidarietà in Europa ed è rimasto attendista sulla richiesta di aiuti. Eppure sarebbero in corso “trattative segrete”, riferisce la stampa, per preparare un piano. Le Borse europee hanno chiuso in terreno positivo.  Lo spread fra Btp italiani e Bund tedeschi ieri sera ha chiuso a quota 353 punti.

    Nel grafico: NEMICI O AMICI? Secondo i dati del German Marshall Fund americano, rappresentati in questo grafico dell’Economist, i francesi sono “terrorizzati” dalla Cina, la vedono più come una minaccia (rosso) che come un’opportunità (blu) per l’economia nazionale. L’Italia ha una percezione bilanciata. La Germania, invece, pur concorrendo nell’export con Pechino, crede che il paese asiatico sia più un’opportunità che un pericolo.

    • Alberto Brambilla
    • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.