Una fogliata di libri – Overbooking

Sconcio chi legge

Antonio Gurrado

L'evoluzione di Lidia Ravera e quelle frasi che risultavano disdicevoli anni fa e che ora invece fanno ridere

In qualche modo questo romanzo chiude un cerchio. Lo ha detto la stessa Lidia Ravera, presentando, pochi giorni dopo l’uscita, Un giorno tutto questo sarà tuo (Bompiani, 315 pp., 20 euro) a Milano in Scatola Lilla, piccolo gioiello di libreria indipendente che vi invito a cercare sui social. Quarantott’anni dopo Porci con le ali, che iniziava con una filastrocca di parole sconce tramite cui un’adolescente si liberava e si eccitava (“Figapelosa, bella calda, tutta puzzarella. Figa di puttanella”), il protagonista del nuovo romanzo è un adolescente, stavolta senza apostrofo, che si definisce disturbato anche perché non fa sesso con le coetanee. Mezzo secolo ed è cambiato l’orizzonte della ribellione.

Nel 1976 Antonia rideva dopo aver detto con gli amichetti le stesse parolacce che le facevano poi infilare le mani nelle mutandine; nel 2024 Seymour fa ridere il lettore proprio attraverso lo specchio di ghiaccio che interpone fra sé e gli altri, a cominciare da quella cosa lì.

La controprova arriva da una coincidenza di quelle che possono essere indotte solo dalla gioiosa bulimia editoriale milanese: due giorni dopo e a due chilometri di distanza, la libreria Verso (che rientra nel circuito delle indipendenti affiliate a Ubik) organizza Erothico, un reading di passi sconci dai romanzi di Philip Roth. Seleziona e legge Marco Rossari – freschissimo candidato allo Strega con L’ombra del vulcano (Einaudi, 176 pp., 18 euro) – strutturando il discorso dell’ossessione di Roth per ordine di età dei protagonisti: dall’infanzia di Portnoy (1969) alla maturità di Zuckerman (anni ’70 e ’80), fino alla vecchiaia di Sabbath (1995). Ebbene, si è riso tantissimo. Quegli stessi passi che trenta, quaranta, cinquant’anni fa risultavano disdicevoli per il lettore di narrativa, che rischiavano di far passare Roth per pornografo e che gli causavano guai con familiari e benpensanti, oggi non inducono i clienti della libreria al pensiero lubrico, magari all’orgia fra le sedie pieghevoli; perdono la loro portata dirompente consentendo di concentrarsi solo sul ritmo della filastrocca; confermano che una pagina di bell’erotismo è sempre un gesto di ribellione contro quella pratica in fin dei conti volgare che è il sesso.

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