una fogliata di libri

Le serate di San Pietroburgo

Maurizio Schoepflin

La recensione del libro di Joseph de Maistre, edito da Luni (744 pp., 30 euro)

Nato a Chambéry, in Savoia, nel 1753 e morto a Torino nel 1821, Joseph de Maistre è considerato uno dei maggiori esponenti della controrivoluzione filosofica francese. Tra il 1803 e il 1817 rivestì la carica di ambasciatore del Regno di Sardegna a San Pietroburgo, e fu in questo periodo che cominciò a elaborare l’opera il cui titolo completo suona Le serate di San Pietroburgo o Colloqui sul governo temporale della Provvidenza, che viene giudicata il suo capolavoro. Lo scritto, pubblicato postumo, è ora riproposto in una nuova edizione che, come avverte Armando Torno nell’illuminante Prefazione, riprende quella curata oltre cinquanta anni fa da Alfredo Cattabiani. A tale proposito, non casualmente, Torno afferma: “Questo libro, riedito per restituire voce a un pensiero controcorrente e oggi politicamente scorretto, ma anche per rendere omaggio all’antico curatore, conserva le due introduzioni che Cattabiani scrisse”. Al centro del pensiero demaistriano sta il giudizio negativo e senza appello nei confronti dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese che, secondo il nostro autore, stanno all’origine di tutti i mali della modernità. Protagonisti dell’opera sono un conte (lo stesso de Maistre), un senatore russo e un giovane aristocratico francese, che intessono vari dialoghi filosofici concernenti alcune questioni di grande valore e complessità: la giustizia di Dio, il peccato originale, le sofferenze dell’uomo.

 

De Maistre affronta tali problemi secondo una prospettiva rigorosamente cattolica, dimostrandosi convinto che soltanto la fede religiosa permette da una parte di comprendere a fondo la condizione umana e dall’altra di curare i mali che affliggono la società. Per altro, a suo parere, le sofferenze di cui l’uomo è vittima altro non sono che la giusta punizione inflittagli da Dio per i peccati commessi. Radicalmente ostile alla filosofia dei lumi, il Nostro contesta duramente la grande fiducia da essa dimostrata nei confronti della ragione. L’umanità deve riconoscere i propri limiti, sottomettendosi alla verità cristiana e alla Provvidenza divina: soltanto così sarà possibile costruire un mondo più giusto, mentre le rivoluzioni producono solamente disordine e iniquità. Ciò potrà avvenire soltanto se non verrà sottovalutata la devastante tragedia del peccato originale perché, come afferma Cattabiani interpretando de Maistre, “dalla negazione della caduta originale nascono infatti le grandi eresie moderne”, tra le quali spiccano la fede nella bontà naturale dell’uomo e l’ottimismo anarchico.

Le serate di San Pietroburgo
Joseph de Maistre
Luni,  744 pp., 30 euro

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