(Foto Ansa) 

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Cancellare Venezia, tra Pasolini e Isgrò

Giacomo Giossi

Un luogo magico nato dall’uomo e plasmato dalla natura in uno scambio delle parti che qui ha del misterioso. Oltre che dello straordinario

A quarantasette anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini e in occasione dei cento anni dalla sua nascita, il legame che univa in una vivace e conflittuale amicizia il poeta de Le ceneri di Gramsci e l’artista Emilio Isgrò ha trovato un suo nuovo approdo dalle parti di Riva di Corinto al Lido di Venezia. Infatti nei giorni della Mostra del Cinema che apre ufficialmente domani sarà possibile trovare l’Edipo Re – la famosa imbarcazione di Pasolini e di Zigaina – con issata una speciale vela disegnata proprio dall’artista di Barcellona di Sicilia. Caratterizzata dalle tipiche cancellature, vere e proprie stigmate del linguaggio di Emilio Isgrò, la vela lascia trasparire un’unica scritta: “Edipo tiranno” in caratteri greci.

 

Luogo dell’incontro tra gli altri tra Pasolini e Maria Callas, l’Edipo Re è oggi al centro di un progetto dell’impresa sociale capitanata da Sybille Righetti ed Enrico Vianello che dopo un fortuito ritrovamento sulle coste croate, ha restaurato e riportato in vita l’imbarcazione. Da allora l’Edipo Re naviga le acque della laguna di Venezia con il suo messaggio di inclusione, partecipazione e attivazione sociale che nei giorni della Mostra del Cinema si palesa con l’area di Isola Edipo sotto la direzione artistica di Silvia Jop. Isola Edipo negli anni ha attivato collaborazioni con artisti, scrittori, musicisti e produzioni indipendenti e oggi è un vero e proprio porto franco che nei giorni del red carpet offre a pubblico, professionisti e celebrities, uno spazio in cui incontrarsi in maniera informale e libera. Insomma un luogo aperto a tutti che negli anni ha visto sedere sui suoi cuscini e condividere il cibo e il vino delle cooperative sociali del territorio figure come Margarethe von Trotta, Frederick Wiseman, Raymond Depardon e molti altri tra risa, balli e musica.

 

Premiato sei anni fa per il suo lavoro proprio da Edipo Re, Emilio Isgrò è stato così chiamato a inaugurare una serie di installazioni e produzioni artistiche che verranno realizzate a bordo dell’imbarcazione e propiziate dalla collaborazione con The Venice Venice Hotel. La vela di Isgrò resterà issata anche dopo i giorni della Mostra del Cinema (per un anno) sull’Edipo Re accompagnandola nei suoi viaggi nella laguna veneziana. Segno tangibile di un realtà altra possibile dentro cui poter navigare andando anche oltre la dicotomia che oppone da anni i residenti e un turismo di massa che abbraccia ormai mortalmente Venezia. Quello di Edipo Re è un viaggio che parte da molto lontano e che porta da sempre con sé i segni indelebili dell’utopia che ora viene decifrata nel linguaggio morse delle cancellature di Emilio Isgrò.

 

Cancellature che trattengono la forza del vento e al tempo stesso indicano la rotta possibile in quell’altra utopia che è rappresentata dalla laguna di Venezia. Un luogo magico nato dall’uomo e plasmato dalla natura in uno scambio delle parti che qui ha del misterioso oltre che dello straordinario.

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