Tra la siccità e le elezioni anticipate ci mancava la disfida architettonica tra Roma e Milano. Se l’eterna rivalità tra le due città non è una novità, quella architettonica sì. Pietra dello scandalo: l’urbanista milanesissimo Stefano Boeri è stato nominato a capo del “Laboratorio Roma 050”, progetto che prevede una rigenerazione delle periferie attraverso l’implementazione dei servizi di trasporto pubblico, della mobilità eco-sostenibile, eccetera. Vasto programma, e Dio sa quanto ce n’è bisogno, e del resto Boeri non ha mai fatto mistero di aver un interesse per la capitale: già autore recentemente della risistemazione della Domus Aurea (ma non lo sa nessuno, perché a Roma l’architettura non interessa), chi lo conosce sa la sua venerazione per Roma. “Roma è il mondo, abbiamo tante volte parlato delle grandi metropoli del pianeta e della competizione che c’è tra le grandi città. Ma la capitale è diversa da tutte le altre, ha un rapporto con la storia, con la geografia e con la demografia che è unico al mondo. E’ davvero la capitale dell’umanità e merita un’attenzione particolare. Gioca un altro campionato, diciamo così”, ha detto ultimamente al Messaggero. Boeri si ispira soprattutto alla Garbatella, quartiere nato come periferico ma diventato nel tempo autosufficiente e “modello”.
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