Startup e innovazione in tempo di Coronavirus

Bianca Maria Sacchetti

Così le startup si riorganizzano e convertono la loro attività per aiutare durante la quarantena

Qual è il ruolo dell'innovazione nel momento storico che viviamo? La fisionomia leggera e agile delle startup può adattarsi meglio a emergenze e situazioni di crisi, trasformando con rapidità le tecnologie e i suoi utilizzi? Indubbio che questa quarantena stia indebolendo il nostro settore economico, ma al contempo pare imprimere una forte accelerazione ad alcuni comparti, primo fra tutti quello dell’innovazione e delle imprese guidate da giovani e giovanissimi. Fierezza la parola chiave, utile a scacciare timori e incertezze: per la ricerca, per il “fattore umano”, collante ieri ma anche di più oggi in un isolamento che deve avvicinare e non separare, per la risposta energica delle nuove generazioni, che con ottimismo attivo hanno fronteggiato l’immobilità grazie a proposte efficaci, creative e artistiche. Alcune testimonianze raccontano in che modo il know-how aziendale, una specifica formazione accademica o anni di esperienza in una disciplina, possano trasformarsi in uno strumento a servizio del sistema paese e del benessere delle persone, anche e soprattutto in momenti di difficoltà collettiva. Il dubbio prospettico di una realtà imprenditoriale agli inizi, connaturato al concetto stesso di startup chiamata a fare i conti con la fragilità e l’insicurezza dei primi passi, sarà in quest’ottica scintilla e motore, in quanto in uno scenario indefinito e destrutturato, è d'obbligo sperimentare e azzardare. In tale direzione, una visione fresca, audace e resiliente saprà trarre il meglio da una paralisi generale come quella che stiamo attraversando e queste dieci storie ne sono la prova.

Starting Finance, un palinsesto di dirette Instagram per facilitarci la vita

Starting Finance, con base romana, è il network di giovani esperti e appassionati di finanza che punta a diffondere in Italia la cultura dell’informazione finanziaria, forte di una community da oltre 120mila appassionati e oltre 25 club incorporati nei principali atenei del paese. Durante i giorni di lockdown conseguenti all’epidemia da coronavirus, i ragazzi di Starting Finance hanno lanciato un fittissimo palinsesto di dirette social con importanti protagonisti della finanza, dell’economia e delle istituzioni: fino a due connessioni al giorno lanciate in crossposting dal feed Instagram di Starting Finance e dell’ospite, con domande elaborate dalla redazione di SF e proposte in diretta dall’audience.

 

  

I giovanissimi (under 25) della famiglia Starting Finance si sono messi al servizio dei cittadini con la loro community per raccontare e decifrare temi di attualità economica, finanziaria e non solo, fornendo un vero e proprio pacchetto di informazioni SOS, vademecum per le famiglie italiane in difficoltà mai come ora. Da spese online a smart working, da economia della salute e fake news, da decreti a rimborsi, dall’innovazione tech alla sanità, tutti argomenti con un link direttissimo al periodo straordinario che stiamo attraversando. Rendere tali mondi comprensibili a tutti è proprio la mission di questa startup in un contesto in cui – è il più recente studio di Banca d’Italia confermarlo – solo il 30% degli italiani, ad esempio, è in grado di orientarsi con efficacia nell’universo economico finanziario.

Pop Move, mobilità solidale

Pop move è la startup romana lanciata nel giugno scorso con la campagna pubblicitaria “Cercasi scambisti” che ha realizzato l’idea del primo Social Mobility Network, una piattaforma che consente la condivisione delle auto in noleggio a lungo termine tramite una app scaricabile sul telefonino: chi mette a disposizione la propria auto può guadagnare da una vettura che altrimenti rimarrebbe inutilizzata; chi la cerca, trova l’auto di cui ha bisogno, pagando solo per l’uso che ne fa. Questa start up della mobilità innovativa, insieme a Ald Automotive, ha deciso di attivarsi e ha messo a disposizione 20 auto per il personale medico e sanitario in prima linea dello Spallanzani e del Covid-2 Hospital della Columbus.

Un’idea nata per venire incontro alle richieste dei medici, penalizzati dal blocco serale degli autobus nonostante siano in prima linea contro l'emergenza Coronavirus. Sulle auto compare la scritta 'be pop move hero’, per omaggiare medici, operatori sanitari e infermieri che con passione e senso del dovere offrono in queste ore difficili un esempio di abnegazione e serietà all'Italia intera.

Serranova, agricoltura 2.0 in formato domestico

Serranova è una startup innovativa che lavora sull’agricoltura 2.0 e sulle tecnologie che consentono di coltivare all’interno di contesti urbanizzati o peri-urbani. Basato a Perugia, il progetto Serranova, pluripremiato, consiste in una serra modulare che utilizza un metodo di stimolazione naturale brevettata a fotoluminescenza.

In questi giorni di necessità la produzione è stata convertita verso la progettazione di dispositivi più adatti all’uso domestico come delle piccole serre da appartamento, il tutto finalizzato a offrire agli abitanti delle nostre città margini sempre maggiori di autonomia e la possibilità di internalizzare crescenti quantità di produzione alimentare di alta qualità.

Fortunale, dalla moda sostenibile alle mascherina ecologiche

La startup pugliese Fortunale, che produce maglioni 100% lana biologica realizzati con tintura naturale, colorati con pigmenti vegetali e prodotti in Italia, consegnati in packaging plastic free e riciclabili fino all’80% delle sue fibre, sta convertendo la sua attività per la produzione di mascherine ecologiche. Una decisione volta a sostenere il Paese ed essere d'aiuto in questa fase emergenziale, realizzando una mascherina di protezione delle vie respiratorie.

Il prodotto è realizzato con il tessuto di una grande azienda italiana che ha sanificato il tessuto e l'ha reso impermeabile, può essere utilizzato 10 volte prima di essere cambiato e si lava semplicemente in acqua fredda con sanificante. Fortunale sta lavorando con alcuni laboratori specializzati per iniziare la produzione conforme alle certificazioni sanitarie e proprio in questi giorni stanno arrivando i primi pezzi conformi a normativa.

Martina Valerio #iorestodigital

Martina Valerio è la founder di Stand Out, una boutique web agency con sede a Roma, specializzata sui segmenti fashion e beauty. Il suo portfolio, decennale, comprende attività di comunicazione digital, sia per clienti di grande dimensioni, sia per giovani brand che vogliono emergere sul mercato. Il core business rimane quello di aiutare aziende, attività, idee a posizionarsi sul web, a usare meglio i social, a gestire con efficacia il content marketing e le collaborazioni con gli influencer per incrementare il rendimento e migliorare le metriche commerciali.

Nei giorni dell’emergenza coronavirus Martina Valerio ha lanciato #iorestodigital, un ciclo di consulenze digitali gratuite per aiutare le imprese ad aumentare il proprio output digital e un’occasione di formazione strategica di cui tutti possono approfittare in una fase dove rimettersi in discussione è cruciale. Il momento che stiamo attraversando muterà le dinamiche nel mercato dei contenuti online, motivo per cui la web agency ha scelto con lungimiranza e solidarietà di mettere a disposizione la propria expertise nel digital.

Giulia Natalia Comito, ritratti dalla quarantena

Giulia Natalia Comito, ravennate, vive a Roma e dal 2008 inizia a lavorare come fotografa, cominciando sui set teatrali, televisivi e sui palchi dei concerti come fotografa di scena. Nutre una particolare passione per i ritratti, collabora con case editrici e etichette discografiche, realizzando scatti per copertine di libri e dischi. Da alcune collaborazioni in ambito discografico è nata, nel 2012, la sua attività nel mondo dell’audiovisivo con la produzione principalmente di video clip musicali, ma è attiva anche come documentarista.

Per raccontare i giorni che stiamo vivendo Giulia Comito ha immaginato un nuovo modo di scattare ritratti fotografici. Attraverso uno dei programmi di videoconferenza più popolari, Giulia entra nelle case dei cittadini e gli “scatta delle foto”, che appaiono proiettate sul suo computer, poggiato su una scrivania bianca, a sua volta attaccata a una parete bianca, con pochissimo arredamento intorno: rappresentazione plastica di un mondo asettico, “disinfettato”, distante, svuotato, dove l'unica cosa che riesce a riscaldare la realtà è la figura umana. Un’umanità posta al centro di tutto, veicolata sì da uno schermo, ma unico richiamo colorato, caldo, emozionato ed emozionante, che ci fa di nuovo sentire ancorati alla nostra esistenza e ce ne ricorda il valore, mentre tutto sembra allontanarsi e smarrire senso e contorni.

Mymenu, impenna il delivery

Mymenu è un’azienda bolognese di food delivery che permette ai clienti di ordinare il pranzo e la cena a domicilio da una selezione dei migliori ristoranti della città. Attiva in 6 città del nord Italia (Milano, Brescia, Bologna, Modena, Padova e Verona), la start up fa della qualità il suo punto di forza. Per questo, ha deciso di puntare solo su ristoranti di fascia medio alta, differenziandosi dai suoi principali competitor che hanno un’offerta più ampia ma meno qualitativa.

Oggi Mymenu conta più di 500 ristoranti affiliati. E sono migliaia i locali che si stanno iscrivendo in questi giorni a piattaforme delivery. Effetto, ovviamente, dell'epidemia coronavirus; e non è il solo: i supermercati e la grande distribuzione organizzata sono sommersi di richieste per le consegne a domicilio e fanno fatica a evadere gli ordini, mentre i più noti canali di delivery cambiano i propri protocolli in tutta Europa per assicurare che le consegne contactless siano rispettose delle normative di contenimento sociale.

Wise Mind Place, l’e-commerce delle idee per fronteggiare insieme l’emergenza

Wise Mind Place è una piattaforma per sviluppare progetti e condividerli in totale sicurezza, si propone anche come primo e-commerce delle idee che punta a reinventare il processo di trasferimento tecnologico mettendo al centro la tutela della proprietà intellettuale. Si sviluppa attraverso una piattaforma in cui chiunque abbia un’idea creativa può registrarsi, condividere, sviluppare l’idea con l’aiuto dei consulenti e mettere in vendita la propria invenzione, tutelandone la proprietà intellettuale anche tramite una speciale marcatura temporale con riconoscimento dell'autore della creazione, che si attiva legalmente nel momento in cui l'utente la richiede all’interno della propria bacheca. All'interno della piattaforma trovano spazio idee di aziende e professionisti, startup e privati, ma l’obiettivo è anche un altro.

Perché Wise Mind Place si propone come network per ospitare le realtà coinvolte nel processo di innovazione: acquirenti dei progetti, aziende, enti istituzionali, università e hub, laboratori e istituti di ricerca e tutti coloro che si occupano di trasferimento tecnologico. Grazie alla sua natura non competitiva, ma di aggregazione e supporto, Wise Mind Place oggi è in grado di aprirsi anche all’ecosistema dell’open innovation. Un modo per dare il proprio contributo all'emergenza sanitaria che stiamo vivendo e un incentivo per le tante persone che, approfittando del tanto tempo da trascorrere in casa, possono rimettere mano ai loro progetti: attivarsi oggi per dare una possibilità in più al domani.

Paolo Isabettini, sfide social quotidiane

Paolo Isabettini è un architetto marchigiano che si occupa di formazione nei campi della creatività e dell’innovazione, cercando di fornire sempre strumenti e soluzioni per trasformare le idee in progetti: una professione molto specifica che, proprio in questi giorni, si può esercitare solo con estrema fatica e inventiva. Con l’intento di trasformare i limiti in opportunità, e sopratutto di cogliere il lato al sole che il contenimento può mostrare, quindi avere più tempo per i progetti spesso trascurati - ha lanciato un’iniziativa che tutti possono vivere: sfidarsi a fare una cosa nuova al giorno.

C’è chi ama mangiare ma non è un gran cuoco. C’è chi ha da qualche parte degli utensili di falegnameria ma non ha mai provato a usarli. C’è chi ha una macchina da cucire ma non ha mai imparato a fare l’orlo. Forse non diventeremo mai chef, falegnami o stilisti, ma impareremo delle cose nuove che, prima o poi, ci serviranno. Paolo Isabettini comunica quotidianamente le sue self-challenge sui social network che oggi, finalmente, stanno avendo lo scopo per cui sono nati.

Ci.Effe Educare al fianco delle famiglie

L’associazione no profit Ci.Effe Educare, della famiglia Ci.Effe Consulting, nasce a Roma nell’ottobre 2019 per dedicarsi alla formazione per l’infanzia. Rivolta a giovani e giovanissimi, categoria oggi alle prese con agende settimanali fittissime, visti gli impegni scolastici, sportivi e ricreativi, l’associazione mette a disposizione di bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni un team di coach e formatori specializzati che applica la conoscenza delle Soft Skills, competenze e abilità trasversali di ciascuno, e come nel business punta a un miglioramento continuo e al superamento di fragilità e punti deboli.

In questa emergenza, Maria Lulia Carnesi, la responsabile del progetto, ha deciso di supportare genitori e figli, costretti in una reclusione domestica senza precedenti, e lo ha fatto organizzando webinar/laboratori creativi per tutti i bambini, due sabati al mese, con l’obiettivo di riflettere sul momento attuale grazie alle loro emozioni, che potranno essere raccontate attraverso film, disegni e giochi. I laboratori sono aperti a tutti, anche ai più piccoli purché accompagnati dal genitore.

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