Come si muoverà l’Italia per difendersi dalla Terza guerra mondiale Cento anni fa, fu l’Europa a coinvolgere il mondo nella sua “inutile strage”. E non era che l’inizio: prima i nazionalismi, poi i totalitarismi, hanno fatto del Novecento il secolo delle guerre civili europee, le due guerre mondiali prima e poi la Guerra fredda. Giorgio Tonini 20 FEB 2015
“Estremismo violento”, punto e basta Obama sfiora il grottesco negando l’elemento religioso del terrorismo. dire che al Baghdadi non rappresenta tutto il mondo islamico è una verità di genere self-evident, come da Costituzione americana, ma che un gruppo di tagliagole distorca certi insegnamenti non significa che la radice religiosa non esista. Redazione 20 FEB 2015
I russi e l’ambizione araba Cosa può ottenere Putin partecipando alla guerra contro lo Stato islamico La Russia cerca di inserirsi nello sforzo internazionale contro il terrorismo in Libia e questo tentativo potrebbe essere legato all’incontro tra il premier italiano Matteo Renzi e il presidente russo Vladimir Putin che, secondo indiscrezioni apparse due giorni fa, è in programma per marzo. Daniele Raineri 20 FEB 2015
Morire per Tripoli? Non si può restare a guardare. La fantasia dei terroristi è molto grande, più di quanto si possa immaginare. Tra le coste della Libia e la Sicilia ci sono soltanto 200 miglia marine. Lo Stato islamico non ha – da quanto ne sappiamo – le capacità balistiche per costituire oggi una minaccia aerea per le nostre coste, ma via mare a questo punto tutto è possibile - di Mario Sechi Mario Sechi 19 FEB 2015
Renzi in Libia. Paradosso e fenomenologia Il premier è il vero commander in chief della possibile guerra. E si ispira a Giorgio La Pira, uomo di pace Lanfranco Pace 19 FEB 2015
Il caso libico va trattato con una strategia non-standard Certamente l’Italia, perché nazione più esposta a rischi gravi sia sul piano della sicurezza sia su quello economico, deve farsi parte attiva per una strategia di stabilizzazione della Libia perché in via di somalizzazione a ridosso dei suoi confini e in procinto di diventare una piattaforma operativa dello Stato islamico. Carlo Pelanda 19 FEB 2015
Tutti schierati con la soluzione politica in Libia (che non esclude i fucili) Ieri una parte importante della comunità internazionale si è schierata con la cosiddetta soluzione politica alla guerra in Libia, che riassunta può suonare così: prima le due parti impegnate nel conflitto devono cessare di combattersi, devono trovare un accordo di compromesso; se così sarà, allora riceveranno dall’esterno ogni tipo di aiuto. Daniele Raineri 19 FEB 2015
E’ ora di trovarci un nome per capire chi siamo (e crociati non va bene) Che cosa c’entra il linguaggio con la guerra allo Stato islamico. Un paio di giorni fa alla definizione del ministro Gentiloni come “crociato” qualcuno ha detto: “Un signore così perbene…”. E i post più o meno ironici sui crociati “de noantri” si sprecano. Giovanni Maddalena 18 FEB 2015
Islam? “La rivoluzione di Sisi o il caos: non c’è altra scelta” Parla l'islamologo gesuita Samir Khalil Samir. “La guerra, in questa situazione, se puntuale ed efficace, è giustificata. Non c’è soluzione nell’immediato. Sta vincendo chi vuole tornare ai tempi di Maometto. I cristiani vanno crocifissi, è scritto nel Corano”. Matteo Matzuzzi 18 FEB 2015
#LAVOLTACHENONSISCHERZA Renzi e la Libia. Farsi guidare dall’interesse nazionale e non dallo spettro della legalità internazional. Non sempre si può dipendere dal wording di una risoluzione, cioè dalla calibratura di equilibri diplomatici che spesso non si trovano in una disperata lotta contro il tempo e contro i veti. Giuliano Ferrara 18 FEB 2015