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Il Foglio sportivo

Hamilton e Leclerc in Ferrari, la coppia più bella del mondo

Umberto Zapelloni

L'inglese e il monegasco non saranno facili da gestire. E soprattutto non basteranno per vincere senza una monoposto all'altezza

La Ferrari è nata quando il suo fondatore aveva cinquant’anni. Non può per statuto considerare anziano un pilota di quarant’anni, anche se nell’epoca moderna nessuno è diventato campione del mondo così avanti nell’età. Il rischio, al limite dell’incoscienza, non sta certo nella carta d’identità di Sir Lewis Hamilton che la stagione scorsa ha dimostrato come tenere a bada una giovane promessa come George Russell. Il rischio è di fallire l’assalto al Mondiale pur avendo in squadra la coppia di piloti più bella del mondo. Peggio di avere in squadra Cr7 e non vincere la Champions League. D’altra parte abbiamo sempre sostenuto che il problema della Scuderia non erano i piloti, ma la macchina; non la guida, ma la progettazione e lo sviluppo dell’auto. Sir Lewis porterà esperienza e conoscenza, consigli e impressioni, magari convincerà anche qualche ingegnere a seguirlo, ma alla fine, come abbiamo visto negli ultimi due anni in Mercedes, se una macchina è sbagliata, lui non può certo fare dei miracoli. Il resto dovrà farlo la Ferrari costruendo attorno alla coppia d’oro una macchina all’altezza come capitò ai tempi di Schumacher. Questo anno di attesa del grande incontro deve diventare un percorso di perfezionamento per tutta la squadra. I problemi di affidabilità che l’anno scorso hanno appiedato Leclerc e Sainz due volte prima del via non possono più accadere, certe incertezze strategiche non saranno più ammissibili. Bisogna prepararsi a lavorare con chi negli anni è stato abituato alla perfezione che è stata la Mercedes del ciclo dorato.

 

Da anni in Formula 1 non c’era un colpo di mercato come questo. Da secoli un team manager non aveva il coraggio di prendersi in squadra due top driver come Hamilton e Leclerc, il campione che viene dal passato e quello che dovrebbe andare nel futuro. Insieme devono trasformare passato e futuro nel presente. Non sarà facile mantenere la pace all’interno della Ferrari, Scuderia abituata a trasformarsi in polveriera per molto meno. Siamo di fronte a un mix di energia, esperienza e gioventù che potrebbe produrre effetti esplosivi come ai tempi di Senna e Prost o di Hamilton e Alonso. Idee di Ron Dennis che nessuno fino a ora ha osato replicare. L’ultima coppia di giganti in Ferrari è quella con Mansell e Prost  all’inizio degli anni Novanta. Non fu facile gestirla per Cesare Fiorio, lasciato troppo solo dal presidente di allora. Leclerc e Sainz sono una coppia alla pari, ma non sono nitroglicerina, almeno non lo sono stati fino a ora. Quest’anno, con Carlos separato in casa, la loro gestione sarà un bell’allenamento per il futuro. 

Mettetevi nella testa di Charles Leclerc, designato uomo del futuro con un contratto che potrebbe durare cinque anni. Rischia di trasformarsi da padrone di casa a scudiero di Sir Lewis. Quella del 2025 sarà una Ferrari di prime guide davvero. A decidere sarà il cronometro alzando il livello del rischio fin dalle qualifiche perché lì si decideranno strategie e tattiche per la gara. Lo abbiamo visto a Singapore pochi mesi fa. Charles ha 12 anni e soprattutto 7 titoli mondiali in meno di Hamilton, non potrà pretendere favoritismi anche se la Ferrari è da sempre casa sua. Dovrà trasformare Hamilton nell’ultimo master a disposizione per diventare un campione. Assorbire ogni insegnamento che Lewis può trasmettere. Vanno d’accordo, si stimano, si faranno la guerra in pista, ma sarà importante conservare l’armonia nei rapporti perché la collaborazione diventi proficua per la Ferrari e per Charles che, per ragioni anagrafiche, resta l’uomo del futuro, il predestinato che deve ancora completare la trasformazione. Leclerc ha già avuto a che fare con Vettel e ha gestito benissimo quelle stagioni, imparando molto da Seb. Dovrà fare altrettanto con Hamilton che però è un osso molto più duro. Uno che al Mondiale ci crede ancora davvero. Lewis dopo anni di coabitazione semplice con Bottas, ha ricominciato a lottare all’interno del team con Russell che il primo anno lo ha sorpreso ma in quello successivo è stato ridimensionato.

La differenza è che in Ferrari Leclerc è il padrone incontrastato da sempre. Il principino che dovrà confrontarsi con il re. La loro gestione sarà delicata, ma è anche un’occasione unica (e forse irripetibile) per tornare a vincere. Senza scordare che con la tuta rossa hanno fallito campioni come Mansell, Prost, Alonso e Vettel. Se Hamilton vuole diventare definitivamente il più grande di sempre (come già raccontano i numeri) sa che cosa deve fare. Dategli una benedetta macchina. Anzi datela a tutti e due.
 

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