Il Foglio sportivo

Le borse di studio per i giovani atleti. L'accordo con Banca Ifis

Pasquale Di Santillo

L'istituo bancario e il Coni celebrano i giovani talenti per il terzo anno consecutivo: quest'iniziativa ha triplicato l'impatto sociale, evidenziato da 143 medaglie nel 2023 dimostrando come la collaborazione pubblico-privato sia essenzuale nello sport

Condividere i profitti per produrre benessere, generare altra ricchezza, valore economico, sociale, aumentare le possibilità. Di tutti. Quando un istituto di credito reinveste una parte dei suoi guadagni in uno dei canali della società civile, non lo fa solo per accrescere la conoscenza del brand e trovare nuovi clienti. Ma perché crede nei valori del canale sociale dove ha scelto di mettere i suoi soldi. Se poi quel settore è lo sport e, nella fattispecie, lo sport delle giovani promesse, dei talenti da promuovere, spingere, sostenere, allora, l’investimento si legge come moltiplicatore.

Esattamente come sta accadendo all’accordo tra Banca Ifis e Coni che in Sala Giunta ha appena celebrato il terzo anno consecutivo con la consegna delle borse di studio per i medagliati juniores del 2023 (116 podi, 14 Federazioni coinvolte: 2.200 euro per l’oro, 1.300 per l’argento, 700 per il bronzo) per altri 160.000 euro. Ma per il modello di misurazione d’impatto, sviluppato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis in collaborazione con Triadi (spin-off del Politecnico di Milano -, l’impatto sociale dell’investimento IFIS è pari a 526.000 euro, cioè ogni euro vale più del triplo (3,3).

Una sorta di “uova di colombo” come lo ha definito il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, scovato tre anni fa da Elisa Santoni, ex “farfalla” e ora alla preparazione olimpica. Che peraltro porta fortuna, cioè, tradotto nel linguaggio sportivo, risultati. I giovani atleti beneficiari del “sostegno” di Banca Ifis, nel 2023 hanno infatti vinto 143 medaglie contro le 135 totali del 2022 (+6 per cento), con un’incidenza degli ori che sale del 9, dal 34 per cento del 2022 al 43 di quest’anno.

“Siamo felici di rinnovare il nostro sostegno al Coni e valorizzare così il movimento sportivo giovanile italiano – ha spiegato il presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio (nella foro con Malagò) – Lo sport, come strumento di inclusione sociale e di crescita personale per i nostri giovani talenti, è uno dei pilastri su cui poggia l’azione di Kaleidos, il social impact lab attraverso il quale Banca Ifis promuove la propria agenda sociale. Il messaggio che ci arriva dai giovani atleti che hanno beneficiato delle borse di studio è chiaro: il nostro sostegno ha avuto una forte incidenza sul proprio benessere personale, sulle performance sportive e, di conseguenza, anche sulle loro prospettive future. E di questo siamo orgogliosi”.

Dalla rilevazione di Banca Ifis, già main sponsor della Sampdoria, infatti risulta che gli atleti che hanno ricevuto borse di studio hanno generalmente segnalato un miglioramento delle proprie condizioni di vita. In particolare, il 62 per cento ha dichiarato di avere potuto conciliare meglio studio e allenamenti. Il 6 per cento ha detto di essersi potuto concentrare di più sull’attività sportiva, migliorando la performance. Il 51 per cento ha migliorato i propri risultati scolastici e il 68 per cento si sente più attraente per il mondo del lavoro di quanto non lo fosse prima di avere beneficiato della borsa.

Numeri e valori che meritano la condivisone dell’orgoglio anche da parte di Malagò: “Non c’è dubbio che gli investimenti privati sopperiscono le mancanze del pubblico, ma questo succede in tutti i paesi del mondo evoluti. La famosa collaborazione pubblico-privato è una componente assolutamente indispensabile, soprattutto in contesto che viviamo. Tutto ha la sua consacrazione nell’impiantistica. Il pubblico da solo ha dimostrato di avere difficoltà a chiudere il cerchio, per questo deve integrarsi con una partnership col privato. E quando funziona così bene...”. C’è solo la speranza di ampliarla!

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