Foto Ap, via LaPresse

Le reazioni

Ora tocca alle squadre decidere tra Champions League e Superlega

Francesco Gottardi

C'è chi come Manchester United, Bayern Monaco, Psg, Roma, Inter, Siviglia, Atletico Madrid hanno già annunciato la contrarietà al progetto di A22 e chi, come il Napoli fa le prime aperture al progetto

Qualcosa è già successo. Nel senso che le società calcistiche si stanno pronunciando a favore o contro la Superlega senza più timore di ritorsioni. “Non abbiamo mai cercato di fermarli”, nega l’evidenza la Uefa, minimizzando la portata storica della sentenza della Corte di giustizia europea. “Facciano pure il loro torneo con due o tre squadre”. E però cos’accadrà, se quelle due sono il Real Madrid e il Barcellona con le loro 19 Champions League al seguito? Le competizioni attuali saranno in grado di reggere il vuoto? A22 scommette tutto sul no. Ha già presentato il format alternativo – tre leghe con promozioni e retrocessioni, partite gratis per tutti – e attende le prime adesioni ufficiali. Non arriveranno dall’oggi al domani, spiegano fonti interne alla società di sviluppo: per il mondo del pallone, “il 21 dicembre 2023 rappresenta il crollo del muro di Berlino. La gente prima di attraversarlo deve realizzare di essere al sicuro”.

Alcuni top club hanno già manifestato la loro ferma contrarietà al progetto: Manchester United, Bayern Monaco, Psg, Roma, Inter, Siviglia, Atletico Madrid. Il parere comune è che pure la nuova formula della Superlega minaccerebbe “la tenuta dei campionati nazionali e il merito sportivo”. Lo ribadisce anche la Figc, appellandosi “al bene del calcio italiano”. Mentre il governo del Regno Unito, fuori di normativa Ue, promette “una legge che impedisca ai nostri club di partecipare a qualsiasi competizione secessionista”. E pazienza se oggi il football abbia il peso di una superlega de facto. Da A22 prevale la linea del dialogo: Serie A e Premier non sono in pericolo, ma verrebbero anzi stimolate dal sistema proposto – con ricambi di 20 squadre su 64 per ogni stagione.

C’è poi un altro aspetto che spinge i club alla riflessione: il maggior supporto finanziario garantito dalla Superlega e il fattore Unify – la piattaforma direct-to-fan che sgraverebbe i telespettatori di onerosi abbonamenti. Non a caso, in Italia la prima apertura verso A22 arriva dal Napoli di De Laurentiis. Che a suon di intuizioni mediatiche è arrivato allo scudetto. Diamo tempo al tempo.