(foto Ansa)

a malaga

Sinner porta l'Italia in finale di Coppa Davis (dopo 25 anni)

Luca Roberto

L'altoatesino annulla match point e batte Djokovic per la seconda volta in dieci giorni. Poi completa la rimonta alla Serbia nel doppio con Sonego

L'Italia giocherà la finale di Coppa Davis, per la prima volta dopo 25 anni. Gran parte del merito è di Jannik Sinner, che prima ha battuto il numero uno al mondo Novak Djokovic. Poi ha completato la rimonta ai danni della Serbia in doppio con Lorenzo Sonego. E dire che la giornata non era affatto cominciata nel migliore dei modi: Lorenzo Musetti era sceso in campo per primo, perdendo in tre set contro Miomir Kecmanovic. Così a Sinner spettava il miracolo, contro colui che solo sei giorni fa gli aveva dato una specie di lezione in finale a Torino. E contro cui però, sempre alle Finals, aveva raccolto la prima vittoria nei gironi.

Quella di oggi è stata una "bella" tra i due, con Sinner che domina il primo set e vede il serbo rientrare nel secondo, rispondendo con un altro 6-2. Al terzo si segue l'andamento dei servizi. Fino al 5-4 per Djokovic. Sinner va al servizio e va sotto 0-40: tre match point per l'avversario. Li salva tutti col servizio e nel turno successivo conquista il break. Non trema nel game finale e chiude 7-5, mettendo in pareggio la sfida. 

Tocca al doppio, quindi, decidere chi andrà in finale. E il ct Filippo Volandri si convince che di Sinner non si può fare a meno. Lo schiera accanto a Lorenzo Sonego, com'era già successo contro il Paesi bassi. La Serbia risponde con i due singolaristi Djokovic e Kecmanovic, che però da subito appaiono poco assortiti. Gioco di volo, qualità del servizio, coraggio, gli italiani si fanno preferire e controllano la situazione, sebbene nel secondo set perdano subito un break di vantaggio appena conquistato. E nonostante in un turno di servizio Sinner debba affrontare di nuovo uno svantaggio di 0-40. Tutte palle break (ce ne sarà uno anche nel turno conclusivo) che Djokovic probabilmente si ricorderà per settimane e settimane, visto che alla Davis quest'anno ci teneva particolarmente.

S'è lungamente scritto come quella tra Italia e Serbia fosse una specie di finale anticipata. Questo perché l'Australia, l'avversario di domani, è un team completo ma manca di acuti. Per dire, il numero uno del tennis australiano è Alexander De Minaur, che Sinner ha sempre battuto nei cinque precedenti (l'ultimo nella finale del Master 1000 di Toronto). E anche il secondo, Alexei Popyrin, appare alla portata dei nostri Sonego, Musetti e Arnaldi. Più temibile il doppio, che speriamo di poterci evitare chiudendo prima. Anche se questa coppia Sinner-Sonego lascia ben sperare per il futuro degli azzurri, che da sempre nella specialitò avevano un vulnus importante. E' il segnale che con Sinner il tennis italiano ha preso a viaggiare come non faceva da almeno venticinque anni: l'ultima finale in Coppa Davis risale al 1998. Quando perdemmo contro la Svezia a Milano.