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La Francia è già fuori dai Mondiali di basket, tutto il merito però è della Lettonia

Francesco Gottardi

Prima sorpresa dei campionati del mondo: i vicecampioni europei e olimpici fuori dopo due partite. Merito di una squadra debuttante, incerottata e martoriata dal sorteggio. Ma allenata benissimo da Luca Banchi

Se non è karma poco ci manca. Qualche mese fa il lungo francese Guerschon Yabusele infrangeva il codice penale sul parquet, poi è arrivata la grazia e la vittoria dell’Eurolega. Nel frattempo coach Luca Banchi aveva rinunciato a disputarla, quella stessa Eurolega, nonostante la ghiotta offerta del Baskonia: “Sentivo il dovere morale di rimanere alla guida della Lettonia” (paragoni manciniani fra tre, due, uno…). “E affrontare insieme il primo Mondiale della sua storia”. Domenica è successo che Lettonia e Francia si sono sfidate nella seconda giornata del Gruppo H, in una partita che per i transalpini era già da dentro o fuori. È successo che la squadra di Banchi, contro ogni pronostico, ha compiuto una formidabile rimonta nell’ultimo quarto. È successo che Yabusele sbagliava il tap-in del sorpasso a 22 secondi dalla fine, per poi infilare quello del pareggio. Ma a tempo scaduto. C’est la vie.

Il giorno dopo a Parigi fanno i conti con una Waterloo cestistica senza precedenti. La Francia era reduce da due bronzi mondiali, più l’argento europeo e olimpico. Il torneo in corso – senza l’enfant prodige Wembanyama, preservato per amor di Nba – costituiva le prove generali per i Giochi che si disputeranno in casa fra meno di un anno. La missione era un’altra medaglia. Invece si è rivelata “un cauchemar”, un incubo che per modalità e sorpresa ricorda quello della nazionale di calcio nel 2010: gruppo a fine ciclo, fuoriclasse scarichi, tensioni interne e supponenza sul campo. Il ct Vincent Collet allena Gobert e compagni dal 2009 e per la prima volta oggi, parole sue, è “comprensibilmente in bilico”.

Ecco la prima sorpresa del Mondiale. Ecco la dimensione dell’impresa lettone, e nemmeno tutta. Perché detto dell’avversario va raccontato il resto. E cioè con che diavolo di condizioni il grossetano Banchi, ex Siena e Milano, ha avuto a che fare nel cammino verso l’Indonesia. L’ultima, a ridosso del debutto contro il Libano, è il forfait per infortunio di Kristaps Porzingis: ala grande dei Boston Celtics e stella della squadra da quasi un decennio. Banchi ha spiegato a TuttoSport che oltre a lui aveva già perso “due punti di riferimento come Strelnieks e Lomazs. Timma è in cattive condizioni, i fratelli Bertans”, per quanto affidabili veterani, “sono a fine carriera”. Insomma, la nazionale di Riga è partita coi cerotti e una pletora di giovanissimi.

Sono stati proprio loro, gli artefici della profanazione. Arturs Zagars e Kristers Zoriks hanno meno di cinquant’anni in due, giocano in club di seconda fascia tra Lituania e Turchia, ma si sono rivelati mortiferi tiratori. Senza Porzingis, a raccoglierne l’eredità tecnica c’è Rolands Smits – ala piccola del più blasonato Zalgiris. Ma c’è soprattutto un collettivo che si muove insieme, occupa bene gli spazi e gioca una pallacanestro di sacrificio. Lucida e aggressiva. Anche il sorteggio si è messo di traverso: nella seconda fase a gironi la Lettonia se la vedrà con Canada, Spagna e probabilmente Brasile. A molti passerebbe la voglia. Ai ragazzi di Banchi sale l’adrenalina. “Contro la Francia”, dichiara Davis Bertans, “è stata la più grande vittoria della nostra storia recente”. La più grande finora.

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