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Il Real Madrid rischia di avanzare in Eurolega perché ha picchiato più forte

Francesco Gottardi

La rissa contro il Partizan ha fatto il giro d’Europa. Ma i controversi provvedimenti della federazione, graziando anche gli interventi più criminosi, hanno stravolto la serie in favore degli spagnoli

Sembravano esserci i migliori ingredienti di un main event di wrestling. Il colpo basso del furbetto di turno che fa scattare il putiferio, tutti i roster riversati sul parquet – pardon, sul ring –, botte da orbi, la mossa finale della superstar – “Yabusele slam?” – a chiudere la contesa. Solo che a differenza dello sport-spettacolo, quanto successo il 27 aprile a Madrid era tristemente vero. E si trattava di basket: difficile a credersi, riguardando le immagini che hanno fatto il giro del mondo. Gara-2 dei quarti di finale di Eurolega, Real contro Partizan, gli ospiti a un passo dal clamoroso 0-2 che sa di ipoteca della serie. A quel punto, in pieno garbage time, un veterano come Sergio Llull rifila un fallaccio gratuito a Kevin Punter – che fino ad allora aveva fatto ammattire i Blancos a suon di canestri. L’ex Virtus Bologna cede alla provocazione e il resto è storia. Con il Real capace di vincere le due sfide seguenti a Belgrado e ora pronto ad accaparrarsi la bella, mercoledì prossimo in casa.

 

    

Cosa c’entra l’ignobile zuffa con la rimonta sportiva? Parecchio, purtroppo. Perché è vero, quella notte è scappata una sbracciata galeotta un po’ a tutti. Ma è evidente quale delle due squadre abbia responsabilità maggiori. E soprattutto chi: la manovra con cui Guerschon Yabusele ha abbattuto Dante Exum, più che da bar è da codice penale. “Il nostro giocatore ha rischiato di rompersi la colonna vertebrale, subire gravi lesioni alla testa e chiudere anzitempo la carriera”, il bollettino medico del Partizan. Se la caverà con un dente ammaccato, il tendine del piede rotto e un trauma contusivo alla schiena: Exum, già in gara-3, è tornato in campo a tempo di record e a suon di infiltrazioni. Ma è soltanto l’ombra del dominatore delle prime due sfide. Mentre Punter, l’altro valore aggiunto dei serbi, è stato squalificato per due giornate. Gabriel Deck (Real) e Matthias Lessort (Partizan) per una. Yabusele solo per cinque. Poi però ha chiesto scusa sui social, se vi può consolare.

Visti i rari precedenti, la vicenda ricorda il maxi-scontro fra Pacers e Pistons in Nba nel 2004. Rispetto a Detroit, a Madrid la rissa è stata sedata meglio – più in fretta e senza coinvolgere il pubblico – ma era perfino iniziata peggio. All’epoca Ron Artest fu sospeso per un’intera stagione e multato per 5 milioni di dollari: Real e Partizan se la cavano con 50mila euro a testa. L’Eurolega, insomma, ha optato per la mano di piuma. Dimostrando miopia, se non sudditanza, nei confronti del club più facoltoso del continente quando invece i bianconeri sono debuttanti nella competizione. Così il verdetto Fiba è finito al centro delle critiche. E non ha rassicurato nemmeno gli spagnoli, che per poter giocare a Belgrado hanno chiesto misure di sicurezza da guerra nei Balcani: trasporto privato sin dalla pista di atterraggio, polizia di scorta per ogni spostamento, sorveglianza in hotel 24 ore su 24, forze dell’ordine moltiplicate presso la Stark Arena. Che già di per sé è il palazzetto più caldo d’Europa.

È stato così anche questa volta. Ma senza degenerare. Il momento più grottesco prima di gara-3, quando Partizan e Real hanno alzato lo striscione “Basketball unites people”, firmato Eurolega: un calumet della pace poco credibile e accolto da bordate di fischi. Varrebbe forse la pena di menzionare l’impresa degli uomini di Chus Mateo, perché accaparrarsi due match da dentro o fuori in un ambiente del genere è tanta roba. Ma ciò distoglierebbe l’attenzione dal problema. E cioè che il Partizan, con un roster più corto e privato dei suoi fuoriclasse, è rimasto penalizzato molto più del suo avversario – per quanto coach Obradovic, lui sì galantuomo, non cerchi alibi. Se invece il Real Madrid è ancora in corsa, deve ringraziare la manovra criminale di Yabusele. E l’orribile messaggio che rischia di far passare l’Eurolega: picchiare più forte paga.

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