La presentazione di Benzema, nuovo acquisto dell'Al Ittihad (Ansa)

Il Foglio sportivo - That win the best

L'orrendo circo montato dai sauditi attorno al calcio

Jack O'Malley

Una tradizione non si costruisce con i miliardi e i giocatori famosi, guardate la Francia per credere

Peggio dei consigli ai maturandi di Beppe Severgnini, in cui mi sono imbattuto non volendolo qualche giorno fa sui social (maledetto algoritmo), e del ridicolo manifesto pubblicato sui canali dei Championships di Wimbledon in cui c’è quella sega di Sinner tra le leggende del tennis ma non Murray, che lo ha vinto due volte, ci sono solo le riflessioni con la morale di questi giorni sul calciomercato.

Nonostante la mia esagerata passione per la bionda non sono così annebbiato da non vedere che certi club di Premier League stanno drogando il mercato con offerte improponibili per giocatori discreti (se Tonali vale 70 milioni una pinta di birra gelata ne deve valere almeno 35), ma peggio mi sento quando vedo l’orrendo circo che stanno montando i sauditi per rendersi presentabili all’occidente sempre attento ai diritti da difendere tranne quando di mezzo ci sono i soldi. 

Tutto è già stato detto, commentato, ingigantito e rimesso al suo posto. Sono quarant’anni che ogni estate sento dire che ormai i soldi hanno rovinato questo sport, che i calciatori pensano soltanto ai soldi e che certe cifre sono immorali. Così come sento giustificare il tutto in nome del mercato, del valore del brand, del “se ce li hanno devono poterli spendere”. Non sono un magistrato italiano né un editorialista di Repubblica quindi non sono titolato a dare giudizi morali. So che la tradizione ha un peso, e che il calcio saudita faceva cagare prima e farà cagare anche con CR7, Benzema, Koulibaly e Brozovic, così come il calcio francese è un torneo parrocchiale anche se ci gioca Mbappé e ci ha giocato Messi. 

 

Non costruisci una tradizione con i miliardi o con i nomi dei calciatori famosi: le giovani generazioni saranno anche lobotomizzate dai social ma, a parte un po’ di curiosità all’inizio, non hanno passato gli ultimi sei mesi a guardare le partite dell’Al-Nassr. Che tutte queste manovre riescano a far ottenere il Mondiali del 2030 all’Arabia Saudita è un altro discorso, dopo il Qatar e il Canada per me possono anche costruire campi pressurizzati e andare a giocare accanto al relitto del Titanic. 

Godiamoci queste settimane, amici, soprattutto se le godano i giornalisti sportivi, appena entrati nel periodo per loro più bello dell’anno, quello delle notizie inventate a caso. Secondo una vecchia regola non scritta di certi giornali, infatti, su dieci notizie di calciomercato un paio devono essere vere, tre devono essere false ma verosimili e cinque completamente inventate, meglio se inverosimili, l’importante è creare engagement (una volta almeno si vendevano copie), farne parlare in spiaggia, mentire sapendo di essere dimenticati, che la quantità di nuove notizie false coprirà in fretta quelle dette prima. Godetevi il momento, godetevi persino l’Europeo Under 21 senza var e goal line Technology (che vincerà l’Inghilterra), presto dovrete fingere di eccitarvi per il Mondiale femminile. E rimpiangerete i titoli su Lukaku al Milan.
 

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