(foto Ansa)

Il Foglio sportivo - That win the best

La grande illusione del calcio italiano adesso è finita

Jack O'Malley

Che vincessero le inglesi non c’erano dubbi. Chi mai avrebbe potuto festeggiare come Grealish...

Io ve lo avevo detto: alla fine vince la squadra inglese. Brindo alle ultime due settimane di passione delle squadre italiane, di club o nazionali che siano, roba da fare impallidire l’Inghilterra a Europei e Mondiali: che tutte tra Roma, Fiorentina, Inter, Italia Under 20 e Nazionale maggiore perdessero era più statisticamente improbabile di un commento intelligente di Cassano. Almeno per l’Italia di Mancini non mi avete costretto a leggere cazzate sulla sconfitta a testa alta come dopo la finale di Champions League. Che avrebbe vinto una squadra inglese lo dico da inizio stagione, e c’è persino chi mi prendeva in giro.  La squadra di Pep non si è dovuta neppure sforzare troppo, anzi ha lasciato agli interisti l’illusione di potersi dire sfortunati e di dare la colpa a Lukaku, e ai giornalisti sportivi italiani abbastanza materiale per spiegarci che “Inzaghi l’ha incartata a Guardiola”. Come no, ma chissà come mai la coppa è a Manchester. Chi mi legge non solo quando qualche influencer delle balle posta indignato mie frasi estrapolate sui social per farmi insultare da chi si sente moralmente avanzato, sa che il City e Guardiola non sono la mia cup of tea e che non sopporto gli arabi con le mani nel calcio inglese, ma vedere la gente di Manchester festeggiare in lacrime il treble mi ha fatto venire voglia di sbronzarmi per la gioia. 

 

Consapevole però di non essere all’altezza del maestro Jack Grealish, uno che di sicuro quando gli si offre una birra non dice “sì ma non la bevo tutta”. Inglese di Birmingham, l’ex Aston Villa ha dato spettacolo festeggiando fino in fondo la vittoria ingurgitando un’enoteca intera. Deve essere stata una festa memorabile, se sono veri i racconti che escono in questi giorni, primo fra tutti quello sul semiastemio Ruben Dias che dopo due shot avrebbe vomitato nella borsa della mamma di Grealish. Ma la domanda è: che cazzo ci faceva la mamma di Grealish alla festa per il treble del City? Ma cosa ve lo chiedo a fare, che quest’anno voi vi siete specializzati in finali perse, dopo avere costruito un’epopea retorica sulle tre italiane finaliste, facendo passare una fortunosa casualità per il frutto di un calcio in salute. Continuate pure così, illudetevi che la Serie A sia tornata a livelli competitivi con il resto d’Europa. Sorseggerò brandy guardandovi affondare e tornare a parlare di un possibile ritorno in Italia di Mario Balotelli, tornato nelle cronache perché avrebbe picchiato, travestito da Pikachu, il ds del Sion. È di nuovo pronto per la Serie A.  E auguri per l’entusiasmante finale per il terzo posto nell’ambitissima Nations League, amici, un altro abominio voluto dai grandi capi del calcio internazionale, che forse puntano a nauseare i tifosi, facendoli fuggire verso sport minori e inutili come, che so, il calcio femminile.

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