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i protagonisti della Serie A

Leonardo Spinazzola è tornato a essere una buona notizia

Marco Gaetani

Dopo l'infortunio al tendine d’Achille all'Europeo vinto dall'Italia il laterale della Roma ha impegato molto tempo a ritornare a essere quello che abbiamo visto giovare a Euro 2020. Mourinho lo ha aspettato, ora se lo gode

Tornare in campo dopo un lungo infortunio è un processo che non può essere riassunto con l’uso delle tabelle. Il pieno recupero fisico non sempre coincide con il ritorno agli antichi splendori: c’è dietro tutto un discorso di sensazioni, di feeling da ritrovare con questa o quella giocata. E c’è bisogno di tempo, pazienza e fiducia. Con Leonardo Spinazzola, José Mourinho non è mai andato di corsa. Gli ha concesso tutti i mesi di cui aveva bisogno innanzitutto per riprendere confidenza con il campo: lo avevamo lasciato come il miglior esterno di fascia dell’Europeo vinto dall’Italia di Roberto Mancini, prima che il tendine d’Achille lo togliesse di colpo dalla competizione sul più bello. Mentre tutti spingevano e domandavano, Mourinho prendeva tempo: lo ha riaccolto in campo soltanto agli sgoccioli della scorsa stagione, concedendogli anche l’emozione di entrare dalla panchina nella finale di Tirana contro il Feyenoord. Ma dello Spinazzola dell’Europeo c’era ancora soltanto l’involucro: mancavano gli spunti, le giocate sfrontate palla al piede, quella capacità di creare superiorità numerica dal nulla utilizzando una giocata immediata e vincente come il dribbling, arte antica ma non per questo antiquata.

    

La stagione del rilancio doveva essere questa, ma Spinazzola ha dovuto fare i conti con quei piccoli fastidi che spesso contraddistinguono il ritorno ad alti livelli di chi è stato fermo troppo a lungo. E così, per qualche mese, se ne sono perse le tracce. Mentre gli italiani guardavano mestamente dal divano un Mondiale che non ci ha visto protagonisti, ripensando anche a quanto fosse mancato uno come l’ex atalantino nel percorso di qualificazione a Qatar 2022, Leo stava lavorando per rientrare al meglio. Ma era arrivato un altro stop, dopo 45 minuti giocati discretamente in casa di un Napoli, in una maledizione apparentemente senza sosta. Rivedendolo titolare contro il Verona,  forse nemmeno i tifosi della Roma hanno creduto ai loro occhi. Come d’incanto, Spinazzola è tornato Spinazzola. Il sontuoso assist di tacco per il gol di Solbakken è stato la ciliegina sulla torta di una prestazione vecchio stampo, poi è arrivata la sfida più attesa, quella contro il Salisburgo. Gli austriaci, dimenticando l’importanza dell’esterno nel gioco della Roma, hanno prestato il fianco alle sue conduzioni di palla, ai suoi strappi improvvisi. Il suo nome non è finito sul tabellino dei marcatori, ma gli assist per le reti di Belotti e Dybala portano la sua firma. Dedic lo ha inseguito invano finché non è stato sostituito, senza mai trovare un modo per fermarlo. Come se non bastasse, in un martedì sera diventato particolarmente freddo per la Roma per motivi che poco hanno a che fare con Spinazzola, Leonardo è anche tornato a segnare un gol che mancava dal marzo del 2021: non è servito a evitare la beffa clamorosa, ma è comunque il segnale definitivo di rinascita. Questo Spinazzola che torna protagonista fa bene alla Roma ma è anche una novella dolcissima per Mancini, che nel corso di questi quasi due anni ha cercato senza sosta (e senza fortuna) un palliativo, trovandolo soltanto nelle ultime uscite grazie ai progressi di Federico Dimarco. Che si tratti di giallorosso o di azzurro, Spinazzola è tornato per davvero, ed è decisamente una buona notizia.

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