dialoghi mondiali/ 25

Messi si è mangiato la Croazia. La finale dell'Argentina nasce dal flop contro l'Arabia Saudita

Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore

La semifinale è stata una delle migliori partite in carriera della Pulce atomica. Nell'ultimo atto forse si troverà di fronte la Francia campione del mondo, ma smettetela di dire che il Marocco è solo "carino"

Dialoghi mondiali” accompagnerà ogni giorno di Qatar 2022. Un dialogo quotidiano tra il calcio e il faceto tra Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore sui temi di giornata, o forse no, dei primi Mondiali invernali della storia.


 

Fulvio

Io lo so che dovremmo parlare dell'Argentina che ha vinto, dalla prima finalista, commentare la partita. Ma Messi si è preso tutto e dobbiamo parlare soprattutto di lui. È incredibile quello che ha fatto contro la Croazia. Poteva anche stare fermo per ottantanove minuti e fare solo la giocata debordante che ha portato all'assist del terzo gol e sarebbe stata comunque una delle partite migliori della sua carriera. Giusto dirlo perché non vorrei ci fosse un essere umano che si è perso quell'azione.

 

Giuseppe

In realtà, se ci pensiamo bene, abbiamo visto tante partite di Messi anche superiori a questa - il che ci dà la misura di che razza di fuoriclasse epocale sia stato, e sia ancora Lionel Messi. L'azione del 3-0, in cui si è portato a spasso per 30 metri il miglior difensore del Mondiale, si prenderà naturalmente le copertine: ma c'è stato tanto altro prima, dopo e tutt'intorno, una gara totale come quello che non vogliamo nominare e non abbiamo mai nominato per rispetto del gioco, in tutte queste settimane. Ma Messi è stato questo anche perché finalmente gli è stata disegnata attorno una squadra di senso compiuto dal portiere al centravanti.

 

Fulvio

Ho isolato l’ultima azione perché è quella che vedremo a lungo: ci sono forza, velocità, tecnica, agonismo, ferocia. Però la sua partita è stata incredibile anche quando doveva ripiegare. Lui ha reso tutto possibile, ma se l’Argentina ha fatto comodamente a pezzi la Croazia è perché si lascia trascinare e perché ha scoperto giocatori di cui pensava di poter fare a meno e invece no. Il primo gol nasce da Enzo Fernandez e Julian Alvarez, il secondo solo da Alvarez, ed erano due che inizialmente non dovevano essere i titolari di questa squadra. Non so quanto sia stata un’esplosione dell’Argentina o l’unica partita sbagliata della Croazia, ma è stata a senso unico. Che poi, nemmeno tanto sbagliata: la Croazia fino al primo gol ha giocato anche meglio. Ma sai le tessere del domino? Dopo l’errore di Gvardiol sul primo gol è come se si fosse sgretolato tutto, perché se il migliore di loro crolla, chi resta in piedi?

 

Giuseppe

Sì, è un tracollo che non si aspettava nessuno: la Croazia è arrivata in semifinale senza mai segnare l'1-0 in tutto il Mondiale, è una squadra di reazione più che azione e invece le sono proprio mancate le gambe e la testa dopo il primo gol. Forse anche un po' di umano appagamento, dopo due partite vinte ai rigori non troppo meritatamente, di pura tigna, e l'evanescenza del reparto offensivo. Ma questo è anche grande merito dell'Argentina, mai così intensa, mai così aggressiva, sempre in crescendo: grande merito del ct Lionel Scaloni, che ha mantenuto il sangue freddo dopo il clamoroso flop contro l'Arabia Saudita e ha sistemato, con pazienza ma senza fretta, tutto ciò che non stava girando.

 

Fulvio

Ci pensavo durante la partita: l'Argentina è una delle prime squadre che abbiamo immaginato fuori a sorpresa, che ha iniziato perdendo contro l'Arabia Saudita e credo che quella partita sia stata proprio la molla che l'ha portata fino alla finale, la consapevolezza che questo è un Mondiale che si può vincere a patto di prendere tutti sul serio. È come se da lì sia nato un patto, dalla paura sia nato il sogno. Perché prima l'Argentina voleva vincere, ma non lo diceva. Poi ha cominciato a farlo capire a ampi gesti, soprattutto perché Messi ha cominciato a spingere e Scaloni ha messo mano alla formazione fino a trovare quella migliore. Nel frattempo penso un secondo a quando torneranno i campionati e uno Julian Alvarez così scatenato dovrà mettersi accanto a Haaland, nel City, formando una coppia che può segnare anche cinque gol a partita.

 

Giuseppe

Dal 1982 a oggi sono ben cinque le squadre che sono arrivate in finale Mondiale dopo aver perso la prima partita: non sono mica poche (tra queste c'è anche l'Italia 1994, a proposito di numeri 10 che si sono fatti attendere). Evidentemente è uno shock necessario per richiamare i campioni alle proprie responsabilità e fare leva sull'orgoglio, elemento essenziale in ogni Mondiale di successo. Alvarez è molto forte, ha movenze e fiuto del gol alla Higuain, una cattiveria innata che sta tutta nel concorso di rimpalli vinto nel 2-0. Ed è argentinità pura anche quella, la migliore, che depone le ansie di cui è costellata la vita sportiva di un "muchacho" per concentrarsi sull'odore del sangue. Se sarà Francia partiranno sfavoriti, ma venderanno carissima la pelle.

 

Fulvio

Prima di passare all'altra semifinale, quella di oggi, vorrei dire qualcosa sull'uscita di scena di Modric. Ma forse lascio lo spazio così, senza una riflessione che sia solo mia, come ci fosse la possibilità per chiunque ami il calcio di aggiungere la propria, parlando di un campione così.

 

Giuseppe

Solo applausi per un grande direttore d'orchestra al passo d'addio, che anche oggi ha retto da solo il centrocampo croato mentre Brozovic s'inabissava lentamente.

 

Fulvio

Ora vedremo quale sarà l’altra finalista e, se devo dirti la verità, tra Francia e Marocco vedo ovviamente uno squilibrio tecnico, ma non me la sento di fare un pronostico. Cioè, può succedere di tutto, anche che si vada oltre i 90 minuti e a quel punto è veramente tutto ancora più imprevedibile.

 

Giuseppe

La ragione dice Francia con almeno due gol di scarto, proprio come diceva Portogallo e prima ancora Spagna. La ragione dice anche che il Marocco ha entrambi i centrali difensivi quasi sicuramente fuori uso, anche se non vanno esclusi recuperi di puro orgoglio dell'ultim'ora, proprio come li aveva nell'ultima mezz'ora contro Ronaldo, quando El Yamiq e Dari hanno concesso solo due tiri in porta al Portogallo. La ragione dice che la Francia è campione in carica e dunque molto più abituata alle partite importanti rispetto al Marocco, che però ha un motore formidabile e - sospetto - anche l'incoscienza dell'esaltazione a poterli trascinare oltre i limiti della ragione. Con partite del genere è impossibile non scadere nella retorica. Poi magari finisce 3-0, ma io non credo proprio.

 

Fulvio

No, se su una cosa devo sbilanciarmi non vedo un risultato largo, comunque finisca la partita. Che poi è una partita che, come molte in questo mondiale (forse più degli altri per varietà di temi), è anche una sfida molto politica. C’entra il passato coloniale della Francia, c’entra l’integrazione, ma c’entra anche il Qatar che è un’altra questione politica aperta in Francia. Ne hanno parlato in tanti, in questi giorni, quindi non mi dilungo e torno al campo. Ecco, questa ovviamente per il Marocco è la sfida più complicata perché finora ha bloccato squadre che avevano una fonte certa del gioco, mentre la Francia zampilla e quindi o i marocchini hanno l’incredibile capacità di bloccare tutti i giocatori che scappano da un momento all’altro, oppure qualcosa dovranno concedere. Penso più la seconda e allora ti dico che forse questa è la partita in cui sarà decisivo Bono. Se al primo tiro dei francesi lancia un messaggio chiaro, allora anche per la Francia può essere una serata faticosa.

 

Giuseppe

Pur giocando da anni in una squadra di alta classifica come il Siviglia (che quest'anno è male in arnese), Bono ha il phisique du role di quei portieri di provincia che si esaltano quando vengono bombardati, stile Taibi o Fabrizio Lorieri (te lo ricordi Lorieri?). E' un approccio di sacrificio che ha tutto il Marocco, ma solo i più superficiali lo scambiano per catenaccio: quando ripartono sono velenosissimi e non è un caso che, tra i tanti paragoni, Regragui abbia citato il miglior Atletico Madrid di Simeone, che con uno stile del genere ci ha conquistato due finali di Champions. In questo caso, vista l'abbondanza di stelle francesi e il carattere da derby della sfida, si potrebbe paragonarla proprio a un Real Madrid-Atletico Madrid, che ha sempre visto il Real prevalere ma sudando sette camicie.

 

Fulvio

Scusa, ma parlando di Bono mi devi permettere una divagazione: questo è stato un grande Mondiale per i portieri che di solito vivono all'ombra. Bono è uno di loro, credo sia stato il migliore di tutti finora, e per questo è un'arma per il Marocco. Non solo per i rigori, ma per la resa complessiva e per la forza che ha trasmesso al gruppo. Si dirà, ma è normale che il portiere di una squadra che gioca molto in difesa ha maggiore possibilità di mettersi in vista (ricordo l'infatuazione mia per Tim Howard, il portiere Usa al Mondiale in Brasile, che ha il record di parate in una partita: 16 tiri), invece la prova che i portieri valgono un attaccante è che tre dei migliori sono arrivati in semifinale, perché tra i più bravi di questo Mondiale metto anche Emiliano Martinez e Dominik Livakovic. Invece è stato un brutto Mondiale per i portieri di nome. Courtois ha delle colpe nei guai del Belgio (e mi spiace: è un portiere che apprezzo tanto), ma soprattutto non poteva andare peggio a Neuer, che non solo non ha superato con la Germania la fase a gironi, ma che per dimenticare la delusione è andato in montagna e si è rotto una gamba sugli sci, chiudendo così con largo anticipo la sua stagione. Divagazione finita, vai pure.

 

Giuseppe

Divaga pure. Tra i grandi portieri usciti bene da questo Mondiale giusto metterci anche Hugo Lloris, nonostante abbia subito un gol a partita: già dato sul viale del tramonto e sostituito da Maignan dopo il Mondiale, è stato decisivo contro l'Inghilterra nonostante le battute preventive degli inglesi che, come succede spesso agli inglesi, gli si sono ritorte contro. E potrebbe diventare il primo calciatore ad aver alzato due volte la Coppa del Mondo da capitano...

 

Fulvio

Ti stai spingendo in un pronostico doppio. Però ci sta, io continuo a pensare che in questo momento la Francia sia davvero la squadra favorita delle quattro, ma sogno che questo Mondiale ci sorprenda ancora un po'. Invece povere le squadre che vengono sconfitte in semifinale, non per il dolore di un'eliminazione a un passo dalla partita più importante della carriera per molti giocatori, non perché quando sei qui ormai sogni anche se ti chiami Marocco e tutti ti guardano con simpatia. Nemmeno perché se sei giovane hai altri quattro anni (che comunque sono lunghi) per riprovarci, ma se hai qualche anno in più non avrai un'altra occasione. No, io penso che il destino peggiore per le squadre eliminate in semifinale sia dover disputare la finale 3-4 posto, che è forse una delle partite più inutili che si possano immaginare. Nemmeno la mente di Infantino arriverebbe a tanta gratuita cattiveria, infatti è una prassi che ha solo ereditato.

 

Giuseppe

Chissà che ci fa ancora la finalina del terzo posto ai Mondiali, nemmeno fossero le Olimpiadi. Sono d'accordo con te: oltretutto, questo modo di indorare la pillola alle squadre più giovani e talentuose, vedi l'Inghilterra ("abbiamo tutta la carriera davanti, avremo sicuramente altre occasioni!"), sia spaventosamente falso. Il Mondiale è qui e ora, e poi tra 4 anni chissà: è questa la sua crudeltà, è questo il suo fascino.

 

Fulvio

Poi quest’anno sono state tutte partite significative, anche quasi tutte quelle dei gironi. Molti si sono decisi all’ultimo minuto, abbiamo visto più equilibrio di quanto immaginassimo, l’altro giorno parlavamo della formula da salvare e che invece non verrà salvata e adesso eccoci qui: quattro squadre bellissime sono arrivate in semifinale e a due (una la sappiamo già, è la Croazia) adesso chiedi: di provare a vincere per ottenere nulla, o di perdere di nuovo e affogare gli ultimi giorni di Mondiale nella frustrazione.

 

Giuseppe

Anche se non penso che il Marocco uscirebbe con un senso di frustrazione da questo Mondiale, anche se dovesse perdere due partite su due. Anzi, dopo decenni di folklore africano, ha mostrato al mondo come il suo continente possa porsi in modo credibile sul proscenio Mondiale dal punto di vista tattico, psicologico e persino organizzativo. Il 10 e lode dell'edizione spetta a loro.

 

Fulvio

Conto su una cosa: che nessuno tratti il Marocco, in ogni caso, con il paternalismo ogni tanto venuto fuori in questi giorni. Fanno calcio meglio di molti, mi asterrei dalle carezze che fanno molto “come sono carini”...

 

Giuseppe

Fanno calcio serio, organizzato, sportivamente cattivo. Mai c'è stata più lontananza dal concetto di carino.