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Diritti

L'Economist invita alla prudenza sul gender in favore di una scienza apolitica

Giulio Meotti

Il settimanale inglese mette in guardia sulle terapie e gli interventi medici sui minori transgender: "Meglio l'approccio europeo di quello americano". Il dossier

“Per molti americani, la grande tragedia dei diritti dei trans è la storia di come i governatori repubblicani e le legislature statali stiano stigmatizzando alcune delle persone più maltrattate della società, troppo spesso alla cinica ricerca di voti. Questo giornale condivide il loro sgomento per queste tattiche feroci. In una società libera non spetta al governo dire agli adulti come vivere e vestirsi, quali pronomi usare o cosa fare del proprio corpo. Tuttavia, all’interno di quella prima tragedia sembra essercene una seconda, questa volta una tragedia di buone intenzioni”. Così l’Economist dedica la storia di copertina e un corposo dossier ai minori transgender, uno degli argomenti più tabù del nostro tempo. Su diverse sponde dell’Atlantico, esperti medici hanno soppesato le prove per il trattamento di bambini e adolescenti con disforia di genere. “Questo trattamento cambia la vita e può portare alla sterilità. Il consenso in America è che l’intervento medico e l’affermazione di genere sono utili e dovrebbero essere più accessibili. In tutta Europa diversi paesi ora ritengono che  tali interventi necessitano di ulteriori studi e che, in mancanza di prove, dovrebbero essere usati con parsimonia. Gli europei hanno ragione”.

 

Il settimanale inglese si schiera dunque per la prudenza. Una stima ha rilevato che ci sono state oltre 42 mila nuove diagnosi di disforia di genere nel 2021, tre volte che nel 2017. L’assistenza medica prevede farmaci che bloccano la pubertà e ormoni sessuali incrociati (testosterone per ragazze ed estrogeni per i ragazzi, usati, secondo una stima, nel 10 per cento dei casi). Ma anche mastectomie e, molto raramente nei minori di 18 anni, la costruzione di surrogati genitali da lembi di pelle o pezzi di intestino. “L’obiettivo è allineare il corpo del paziente con il modo in cui pensa a se stesso”. L’American Academy of Pediatrics (Aap, il massimo organo americano deputato alla salute dei bambini) ha istituito un comitato su “Salute e benessere Lgbt” per “i bambini con variazioni di genere”. Quattro dei sei membri del comitato – Jason Rafferty, Brittany Allen, Michelle Forcier e Ilana Sherer – lavorano in cliniche pediatriche che prescrivono bloccanti della pubertà a bambini di dieci anni. La decisione, che rappresenta la posizione ufficiale dell’Aap, è stata scritta da un singolo medico, Rafferty, e non è stata rivista da nessun altro all’interno dell’organizzazione. Un medico veterano dell’Aap dice a The Free Press di Bari Weiss: “L’Aap pensava che i trans fossero la prossima crociata per i diritti civili e si è lasciata ingannare”.

 

Contro questa linea si sono schierati i sistemi sanitari di Gran Bretagna, Finlandia, Francia, Norvegia e Svezia, i più all’avanguardia sul gender in Europa: tutti hanno lanciato l’allarme, definendo i trattamenti “sperimentali” e invitando i medici a procedere con “grande cautela medica”. A Londra ha chiuso la clinica Tavistock, l’unica per il cambio di genere dei minori, per mano del servizio sanitario britannico. In Svezia l’ospedale Karolinska di Stoccolma ha interrotto i trattamenti.
Vent’anni fa, il paziente tipico era il maschio con una lunga storia di disforia. I bambini e gli adolescenti con problemi psicologici oltre alla disforia erano esclusi dal trattamento. “In questi giorni la maggior parte dei pazienti sono ragazze adolescenti” conclude l’Economist. “E quando il personale medico  solleva preoccupazioni è denigrato come transfobico e, in alcuni casi, deve subire disprezzo personale e professionale. La scienza medica non dovrebbe funzionare in questo modo”.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.