Pulizia e sanificazione delle scuole a Torino (LaPresse)

Scuole chiuse fino al 15 marzo. Che cosa ha deciso il governo

Enrico Cicchetti

Prima la notizia e poi la smentita del ministro dell'Istruzione Azzolina. Infine la conferma: da domani niente lezioni in tutto il paese

[Aggiornamento 18.20 del 4 marzo 2020] La scuola, con la sua routine quotidiana e i suoi ritmi, scandisce la vita di tanti cittadini. Di chi ancora la frequenta e di chi si ferma sulla sua soglia, per accompagnare i propri figli. Per questo diventa ancora più fastidiosa, e al contempo emblematica, l'incertezza e la confusione delle autorità su cosa fare: si va a scuola oppure no? E se le lezioni vanno sospese, per limitare i contagi, da quando si inizia? Nel tardo pomeriggio la nebbia si è diradata: da domani e fino al 15 marzo tutte le scuole e le università di tutta Italia resteranno chiuse a causa dell'emergenza coronavirus.

   

 

Perché parliamo di confusione? Perché nel primo pomeriggio di oggi la chiusura delle scuole è stata prima confermata, poi smentita (o meglio: sospesa), lasciando un senso di improvvisazione preoccupante. In un primo momento le principali agenzie di stampa italiana avevano rilanciato la notizia, di fonte governativa, secondo la quale si era deciso di chiudere le scuole di ogni ordine e grado e tutte le università fino a metà marzo. Nel primo pomeriggio, però, è arrivata una nota del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina per dire che non era stata ancora presa nessuna decisione ufficiale. “Abbiamo chiesto un approfondimento al comitato tecnico-scientifico”, ha spiegato il ministro, rimandando la dichiarazione ufficiale fino alle 18 e 20. La decisione è stata decisa con gli esperti, ha confermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che parla di una “improvvida fuga di notizie, perché avevamo demandato un approfondimento all'Istituto superiore di Sanità”. Conte assicura che si lavora a un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri: “Voglio firmarlo stasera”.

   

   

“Capisco che il parallelo con la Cina non sia semplicissimo ma credo che una chiusura abbastanza significativa e un po' prolungata all'inizio sia giusta”, ha dichiarato in mattinata il sindaco di Milano, Beppe Sala, ospite a una diretta del Corriere della sera. “Le scuole sono centrali – ha sottolineato Sala – ma credo non sia sbagliato tenerle chiuse”. Il primo cittadino ha poi rassicurato che “non si prolungherà l'anno scolastico e si derogherà rispetto al principio che c'è un numero di giorni minimo perché l'anno sia valido”. 

  

   

E in ogni caso, “se necessario, ci sarà un piano di emergenza”, ha detto Azzolina in un'intervista a Repubblica. Il ministro rilancia le attività didattiche a distanza: “Stiamo vivendo un momento di difficoltà ma lo stiamo trasformando in un'opportunità con una spinta che viene dal basso, dalle scuole stesse, perché molte la didattica a distanza la facevano già”. Per quegli istituti che non sono ancora attrezzati, invece, è stata aperta “una pagina sul sito del Miur che va immaginata come un inizio. La prima cosa che si trova sono le lezioni di formazione per i docenti, i cosiddetti webinar, seminari in rete”. Gli studenti possono trovare “le piattaforme che permettono di avere classi virtuali a tutti gli effetti. Compiti compresi”.

   

 

Intanto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, spiega che resterà in autoisolamento al Mise fino a martedì prossimo, quando scadranno i 14 giorni previsti dal protocollo sanitario per contrastare la diffusione del Covid-19. Il 25 febbraio scorso Patuanelli aveva infatti avuto un incontro diretto e di oltre 15 minuti con l'assessore lombardo allo Sviluppo economico, Alessandro Mattinzoli, risultato in seguito positivo al Coronavirus. Il ministro è risultato negativo al tampone ma, per precauzione, lavorerà in call a distanza.

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