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Fortuna che i raccomandati sono ancora tutti al loro posto nelle università

Antonio Gurrado

Ho sognato che il ministro dell'Istruzione denunciava il baronaggio nel mondo accademico. Ma poi non succedeva niente

Stanotte ho sognato che il ministro dell’istruzione, una giovane donna press’a poco mia coetanea, rilasciasse un’intervista a Sette del Corriere della Sera in cui diceva così: “Mi fu negata la carriera universitaria perché non ero figlia di qualcuno che potesse raccomandarmi. Quando mi sono laureata ero la prima del corso, le carte per il dottorato c’erano tutte. Però mi dissero chiaro che avrei dovuto aspettare anni”. Le dichiarazioni del ministro causavano sconcerto e scandalo. Il suo collega al dicastero dell’Università e della Ricerca, già rettore di un ateneo, pretendeva dal ministro i nomi dei docenti colpevoli di averla accantonata nonché degli accademici che, all’epoca, avevano ottenuto un posto di dottorato perché figli di qualcuno che potesse raccomandarli. Saltavano cattedre, chiudevano intere università, veniva giù tutto il sistema accademico e io mi svegliavo di soprassalto. Era tutto un sogno. In realtà, il ministro dell’istruzione rilasciava un’intervista in cui diceva che le selezioni per i dottorati sono falsate e che fanno carriera accademica solo i raccomandati figli di; ma non succedeva nulla, nessuno faceva niente. Che sollievo.    

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