Il vaccino Sputnik V (Ansa)

L'annuncio

Sputnik si avvicina: l'Ema inizia la valutazione del vaccino russo

Ruggiero Montenegro

L'Agenzia europea per i medicinali ha annunciato questa mattina l'avvio di una procedura di revisione progressiva del farmaco già in uso a San Marino. E dalla Russia si dicono già pronti: "50 milioni di dosi agli europei a partire da giugno"

Il vaccino Sputnik si avvicina all'Europa. O almeno potrebbe. L'Ema, l'agenzia europea per i medicinali, ha avviato una procedura di valutazione progressiva ("rolling review") del vaccino russo, sviluppato dal Centro nazionale di epidemiologia e microbiologia Gamaleya, in Russia. Lo stesso che viene utilizzato a San Marino da qualche giorno.

  

È la stessa agenzia a darne notizia attraverso una nota in cui si legge che sarà valutata “la conformità di Sputnik V ai consueti standard dell'Ue in materia di efficacia, sicurezza e qualità”. Da Amsterdam fanno sapere che la valutazione si baserà sui risultati di studi di laboratorio e test clinici sugli adulti, che indicano come il vaccino russo sia in grado di innescare la produzione di anticorpi e cellule immunitarie utili nel combattere gli effetti del Covid-19.

 

"La revisione progressiva continuerà fino a quando non saranno disponibili prove sufficienti per la domanda formale di autorizzazione all'immissione in commercio", si legge ancora nella nota. E per quanto “l'Ema non sia in grado di prevedere le tempistiche complessive, dovrebbe richiedere meno tempo del normale per valutare un'eventuale domanda a causa del lavoro svolto durante la revisione progressiva". La "rolling review" è uno strumento normativo a cui l'Agenzia ricorre per accelerare la valutazione di un farmaco promettente durante un'emergenza di salute pubblica.

 

In Russia, intanto, si dicono già pronti a rifornire l'Ue in tempi relativamente brevi: "Saremo in grado di fornire il vaccino a 50 milioni di europei a partire da giugno", le parole di Kirill Dmitriev, amministratore delegato del Fondo di investimento russo gestito dallo stato, che ha sostenuto lo sviluppo di Sputnik V ed è responsabile delle operazioni internazionali. Attualmente il farmaco è stato approvato in 42 stati nel mondo, mentre da ieri è stato autorizzato in Slovacchia, secondo paese europeo a compiere questo passo dopo l'Ungheria. Ma "ci aspettiamo che molti altri paesi dell'Ue registrino lo Sputnik presto prima dell'approvazione dell'Ema", ha poi aggiunto Dmitriev. Dal 9 febbraio, anche l'Organizzazione mondiale della sanità ha iniziato la sua valutazione, che risulta ancora in corso

 

  

Le quotazioni del vaccino prodotto a Mosca, dopo un iniziale e diffuso scetticismo occidentale, sono risalite nelle ultime settimane grazie agli studi pubblicati dalla rivista scientifica Lancet che ne attestava una validità superiore al 90 per cento. Si trattava tuttavia di ricerche ancora parziali, viziate da una serie di incongruenze numeriche e da problemi di accesso ai dati. Tanto che la stessa rivista è dovuta intervenire successivamente, attraverso il proprio “Department of Error” per rivedere e correggere alcune delle affermazioni precedenti.

   

In Italia invece, era stato l'Istituto Spallanzani di Roma, solo pochi giorni fa, a promuovere il vaccino russo attraverso le parole del direttore sanitario Fracesco Vaia, che in maniera avventata aveva dichiarato: “Sputnik funziona. Noi ne abbiamo fatto una valutazione indipendente, come istituto di ricerca, non come gruppo isolato”.

 

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