(Ansa)

Cattivi scienziati

Lasciate l'ideologia fuori dalla scienza e dai vaccini, grazie

Enrico Bucci

Il dibattito pubblico è ormai diviso in bande e fazioni: ci sono gli ultras "occidentali", i difensori della patria e dell'onore nazionale, i filoputiniani e i filocubani. Ma la ricerca si fa con i dati, con le pubblicazioni e con le analisi

Quando evidenzio i difetti delle pubblicazioni sul vaccino Sputnik, una squadra di tifosi accorre a commentare con dichiarazioni al limite del civile dibattito e con argomenti che rincorrono l’ideologia più che i dati – tipicamente, per esempio, attaccandomi perché dimenticherei i problemi dei vaccini “occidentali”. Quando descrivo i problemi nelle analisi dell’occidentalissimo vaccino di Astra Zeneca, interviene una seconda squadra di tifosi, in questo caso facendo ricorso soprattutto al principio di autorità incarnato dalla rivista in cui sono stati riportati gli studi clinici e le vacillanti rianalisi post-hoc dei dati volte a sostenere modalità di somministrazione diverse da quelle utilizzate nelle sperimentazioni cliniche.

 

Quando passo all’analisi della mancanza di dati pubblicati (ancora oggi non noti) del “vaccino italiano” di Reithera si risentono i difensori della patria e dell’onore nazionali, i quali mi accusano di disfattismo e scarsa fiducia nelle mirabili capacità della ricerca nostrana. Quando infine cerco di far capire che sul vaccino cubano, il quale come lo Sputnik russo ha un nome scelto dalla politica (Soberana, che significa sovrano), è stupido discettare senza dati pubblicati su una rivista scientifica, allora i filocubani pensano bene di difendere a prescindere la santità di quella piccola nazione e a differenziare il sovranismo cubano dagli altri – non sia mai si confonda con quello di Salvini!

 

 

Tutti, indistintamente, sono comunque convinti che io stia rivolgendo critiche dettate da una precisa agenda contro il loro vaccino e il loro mondo preferiti, senza avvedersi delle analisi che riguardano gli altri e ignari del piano su cui si sta svolgendo la discussione – quello dei dati e del metodo. A questo punto, avanzo una piccola, radicale proposta, che forse potrà essere di una qualche soddisfazione per tutti coloro che hanno già scelto la squadra per cui tifare. Smettiamola di preoccuparci e affidiamoci al sentimento e alla fine indagine geopolitica di costoro: lasciamo che ognuno si vaccini con ciò che preferisce.

 

 

I filoputiniani vadano in Russia e chiedano lo Sputnik; così facciano pure i filocubani recandosi a Cuba per il Soberana, visto che la leggenda narra che si vaccinino già i turisti; i nazionalisti nostrani attendano pure (rigorosamente chiusi in casa) il vaccino di Reithera, e chi crede a Lancet, Oxford e all’Inghilterra non sulla base dell’eccellente ricerca che quella nazione produce, ma per partito preso e per fede nell’autorità, usi il vaccino di AstraZeneca secondo il dosaggio che preferisce. Magari andrà tutto bene, è una possibilità concreta; ma se qualcosa dovesse andare storto, usino per rimedio la propria ideologia, e lascino in pace i ricercatori e gli scienziati.

 

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