Fosse comuni e prigionieri giustiziati. Le immagini del massacro di Bucha

Nel sobborgo nei pressi di Kiyv i russi hanno freddato centinaia di civili. Per strada cadaveri con le mani legate. La scoperta dell'esercito ucraino e dei giornalisti ora che le truppe di Mosca si sono ritirate dal posto

Redazione

Fosse comuni, corpi di uomini giustiziati con le mani legate dietro la schiena, cadaveri lungo le strade, nelle case e nei cortili: è il macabro scenario che i soldati ucraini hanno trovato a Bucha, uno dei sobborghi di Kiyv occupato dall'esercito russo. Il loro racconto, insieme a quello dei giornalisti internazionali e delle immagini satellitari, testimonia come la Russia si sia macchiata di evidenti crimini di guerra nell'occupazione dell'Ucraina. Decine di persone sono state uccise con "colpi d'arma da fuoco alla nuca", ha denunciato il sindaco Anatoly Fedoruk, secondo cui le vittime sarebbero almeno 400.
 

 

Quella di Bucha era una zona controllata dall'esercito russo, prima che Vladimir Putin e i suoi generali cambiassero strategia e si ritirassero dalla zona intorno a Kyiv. Abbandonando il campo l'esercito del Cremlino - che ora, come già accaduto in occasione dell'attacco all'ospedale pediatrico di Mariupol, accusa Kyiv di aver creato ad arte la scena -  ha lasciato dietro di sè morte e devastazione.

Lo raccontano in lacrime i pochi superstiti - chi è restato in città non riuscendo a scappare attraverso i rarissimi corridoi umanitati - ricostruendo alcuni momenti dell'invasione russa: "L'orrore nel nostro villaggio è cominciato il pomeriggio del 4 marzo, quando una ventina di tank russi hanno attraversato questa strada incolonnati e hanno cominciato a sparare con i kalashnikov all'impazzata sulle nostre case e sulle macchine che incrociavano, schiacciandole. Non evacuavano, sparavano. E con alcuni tank hanno sfondato le case", racconta un abitante di Bucha all'Ansa. 

"Il 4 marzo l'esercito russo ha fatto irruzione nel nostro pensionato. C’erano malati a letto, infermi, gente su sedie a rotelle. Loro hanno tagliato la luce, l’acqua, il riscaldamento, hanno svuotato i frigoriferi, gli ospiti anziani sono stati tutti gettati nel seminterrato, ci sono rimasti fino al 2 aprile. Ogni giorno solo mezzo bicchier d’acqua a testa e talvolta un pezzo di pane. I volontari che provavano da Kyiv a portare aiuto, cibo e pannoloni sono stati tutti fucilati sul posto, tra noi ora ci sono morti di fame e con loro anche il mio ex marito Oleg", ha raccontanto un'altra donna al Corriere della sera. I corpi sono rimasti per strada per giorni e in alcuni casi, secondo alcune testimonianze, sono finiti preda dei cani, affamati e randagi. 

"Sono assassini, torturatori, stupratori, saccheggiatori, che si definiscono esercito e che meritano solo la morte dopo quello che hanno fatto", ha detto il presidente ucraino Zelensky in un video, chiedendo ulteriori sanzioni per il Cremlino. Il leader ucraino ha anche parlato in russo: "Voglio che ogni madre di ogni soldato russo veda i corpi delle persone uccise a Bucha, a Irpin, a Hostomel".
 

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