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Roma capoccia

Pulita e funzionante, quel che Roma può imparare da Atene

Gianluca Roselli

Come i romani importarono alcuni modelli urbanistici ateniesi, allo stesso modo noi dovremmo imparare dalla capitale greca come riorganizzare mezzi pubblici e tenere pulita la città

L’imperatore Adriano amava così tanto Atene che, come tutti gli imperatori romani, ne trafugò parecchi tesori per portarli a Roma, ma al contempo abbellì la città ellenica con diversi monumenti d’ispirazione classica. Tra questi lo splendido Arco di Adriano. Mentre a Roma importò alcuni modelli urbanistici ateniesi. Ma anche oggi avremmo molto da imparare dalla capitale greca. Che, nonostante si stia risollevando a fatica dalla “cura” della troika, per molti versi appare meglio organizzata della città eterna. 

La metropolitana è vastissima, con tre linee a coprire larga parte della città, fino all’aeroporto. La metro è funzionale, moderna, a tratti monumentale. Basti vedere la fermata “Acropoli” che, con i suoi marmi e l’eccellente illuminazione, è un museo sotterraneo, con teche contenenti reperti risalenti al quarto secolo avanti Cristo.

Tutt’altra cosa rispetto alla fermata Colosseo della linea B: stretta e sudicia. Lì c’è giusto qualche strampalato mosaico e un baretto di “pizza, sandwiches, coffee and ice cream”, tutto da pagare “cash”. S’intende. E una volta usciti ci si trova quasi bloccati dalla muraglia gialla del cantiere della metro C. Se qui ci sono frotte di simil-gladiatori coatti che importunano i turisti, là abbiamo visto solo un tizio abbigliato da antico ateniese. E funzionano bene pure i bus. Atene è pulita, senza immondizia o cassonetti maleodoranti per strada, anche nelle zone meno centrali. E pullula di taxi: basta alzare la mano e se ne ferma uno, come a Manhattan. A differenza del 3570, si possono prenotare per andare ovunque, non solo all’aeroporto o alla stazione. L’atmosfera è rilassata, accogliente e, vivendola da turisti, non si ha mai la sensazione che ti vogliano fregare. Come qui, insomma.  

Ecco, senza scomodare confronti inarrivabili come con Londra o Parigi, i sindaci romani dovrebbero farsi un giro ad Atene. Città che economicamente peggio di noi, ma dove tutto sembra funzionare. L’aveva capito Adriano, potrebbe arrivarci anche Gualtieri.

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