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Roma Capoccia

Meno generone romano e più popolo, con discomusic e porchetta. Ma il tennis è da record

Gianluca Roselli

Gli Internazionali d'Italia fanno l'upgrade e sia i biglietti venduti che l'incasso complessivo ne risentono. Eppure il grande cambiamento è la composizione del pubblico: meno Roma nord e più appassionati da tutta Italia

Sorpresa: il generone romano non c’è più. O quasi. Sarà che siamo ancora ai quarti di finale e che il meteo non consente azzardi sull’abbigliamento, ma la novità di questi Internazionali d’Italia 2023, oltre all’upgrade del torneo di cui parleremo poi, è che il pubblico è quasi sobrio, normale, addirittura popolare. Insomma, molta meno Roma nord, con blazer d’ordinanza, abbronzatura e ciuffo alla Panatta, e più appassionati da tutta Italia. Sarà forse un caso che gli Internazionali si siano normalizzati da quando il Coni di Giovanni Malagò non c’entra più nulla? Ora tutto è in mano a Fitp e Sport e Salute, la nuova creatura di Vito Cozzoli molto voluta da Giancarlo Giorgetti. Poi in tribuna vip e autorità c’è sempre un bel pezzo di potere, ma con meno auto blu. Da un estremo all’altro, però, è un attimo a cadere nel trash. Che direbbero, per esempio, a Wimbledon di fronte agli stacchetti con disco music assordante durante le pause? O dei banchetti di panini e porchetta? Ma del resto qui arrivano migliaia di persone al giorno e dovranno pur mangiare.

 

L’upgrade, dicevamo. Da quest’anno il torneo si è ingrandito passando a 192 giocatori (96 uomini e 96 donne) per due settimane di durata. Questo ha comportato un ampliamento dell’area, con sconfinamento nel settore delle piscine dove ora ci sono gli spogliatoi degli atleti con un ponte sopraelevato che li collega al Centrale. Con l’impegno di ampliare il Centrale da 9.500 a 12 mila posti e pareggiare il monte premi femminile a quello maschile (che viaggia intorno agli 8 milioni). L’edizione 2023 è comunque da record: 286 mila biglietti venduti e 21,9 milioni d’incasso (contro i 234 mila e i 16 milioni del 2022), con un fatturato di 45 milioni e un indotto economico per la città di circa 400 milioni, con alberghi e ristoranti pieni. “Per numeri gli Internazionali sono la manifestazione più importante della Capitale”, dice Alessandro Catapano, responsabile della comunicazione. Finora protagonisti sono stati la pioggia e le sorprese. Dopo Alcaraz e Sinner, ieri è toccato a Novak Djokovic uscire sconfitto a sorpresa col 19enne danese Holger Rune in tre set: 6-2, 4-6, 6-2. Il pubblico era tutto per il serbo, che qui ha vinto 6 volte: con lui c’è un rapporto speciale. Qualche polemica c’è stata per qualche vuoto di troppo sul Centrale (non ieri), ma qui conta la magnificenza del campo Pietrangeli (con le statue di marmo) e il Grand Stand, che attirano molto pubblico.

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