Ornella Segnalini (LaPresse)

la squadra di gualtieri

Chi sono Segnalini e Funari, le signore Lavori pubblici e Salute

Gianluca Roselli

I ritratti della nuova assessore ai Lavori pubblici e alle Infrastrutture e di quella alle Politiche sociali e Salute

È stata già ribattezzata “nostra signora delle buche”. Quando con la vostra auto centrerete una delle mitologiche voragini romane saprete con chi prendervela. Ornella Segnalini è l’assessore ai Lavori pubblici e alle Infrastrutture di Roberto Gualtieri. Il giorno della presentazione della giunta l’effetto era un po’ straniante tipo nuova compagna di classe giunta da lontano: nessuno la conosceva. Segnalini è una tecnica pura, e infatti è entrata in squadra in “quota” Gualtieri. Laureata in architettura, 67 anni, è una dirigente in quiescenza del ministero delle Infrastrutture e il 16 aprile scorso era stata nominata commissario straordinario per il completamento della diga di Pietrarossa in Sicilia. In carriera si è occupata di strade, gallerie e ferrovie.

   

   
“Le strade di Roma sono un colabrodo, a dicembre partiranno i lavori per riasfaltare quaranta chilometri”, ha annunciato appena insediata. Casilina, Tuscolana, Portuense, Appia: ogni volta che c’è un cantiere è opera sua. La speranza quasi ormai persa dei romani è non vedere più le voragini di cui sopra, pronte a riaprirsi a ogni acquazzone e a inghiottire pneumatici e illusioni. Niente “asfalti magici” à la Raggi, però. “La soluzione è una programmazione ciclica degli interventi, con lavori eseguiti a regola d’arte e pulizia delle caditoie per far defluire l’acqua. Con la precedente giunta molti problemi sono rimasti insoluti o sono stati affrontati in modo frammentario”, ha spiegato. L’ultima mission, presentata due giorni fa, è rifare le strisce pedonali e sistemare la segnaletica stradale. Centotrenta interventi in ventiquattro strade e piazze del centro storico dove le strisce non si vedono più. Ultimamente, poi, si registra uno strano fenomeno: le strisce a metà, interrotte dall’asfalto, dove uno pensa di poter parcheggiare e invece si prende la multa. In prima fila alla miracolosa riapertura del ponte di ferro, qualche tifoso giallorosso forse la ricorderà perché fu lei, dal ministero, nell’agosto 2017, a bocciare il progetto del nuovo stadio della Roma. 

      
Alle Politiche sociali e Salute c’è invece Barbara Funari, coordinatrice romana di Demos (Democrazia solidale), la lista della Comunità di Sant’Egidio
che alle primarie a sindaco ha proposto Paolo Ciani (che ora è consigliere regionale e pure comunale). Con 1884 preferenze Funari non è entrata in consiglio, ma in compenso è stata chiamata in giunta, con qualche brontolio da parte di Europa Verde che ha preso gli stessi voti ma è rimasta fuori.  

 

Barbara Funari (foto LaPresse) 

  
Laureata in sociologia, 46 anni, dal 2013 al 2016 è stata assessore alle politiche sociali del municipio XIV, mentre dal 2004 al 2018 è stata responsabile amministrativa della fondazione Dream onlus, con cui ha svolto come volontaria missioni internazionali in Malawi, Mozambico e Tanzania. Ma ha fatto un passaggio anche al Santa Maria della Pietà. “Tendoni per i clochard e aiuti a casa agli anziani soli”, ha promesso di fronte all’emergenza freddo, per cui ha provveduto all’apertura di 400 nuovi posti a disposizione delle persone senza fissa dimora. Contraria, però, all’apertura delle stazioni della metro nelle nottate più gelide perché “è una soluzione poco dignitosa”. Per le persone sole ci saranno invece 60 nuovi assistenti sociali, distribuiti nei municipi. Su sua proposta, poi, la giunta ha approvato la Carta per l’integrazione delle persone richiedenti asilo e per i rifugiati. Il suo libro sul comodino è Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani. Confida nelle risorse del Pnrr in arrivo in città, vorrebbe vedere tutti i bambini rom andare a scuola e quando si sente un po’ giù si concede un romanissimo maritozzo con la panna.
 

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