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Preghiera

Va bene non ricondurre tutto al fascismo, ma con le pale eoliche c'è un'analogia

Camillo Langone

A Minervino Murge si vedono due follie con varie analogie: il faro fascista (a 35 chilometri dal mare!) e le pale eoliche sulle Murge circostanti. Un giorno saranno entrambi riconosciuti universalmente come monumenti alla perdita del senno

Fascismo e ambientalismo. Sono contrario alla Reductio ad Hitlerum e pure alla Reductio ad Benitum, e al tirare in ballo il fascismo per prepotenze comuni a moltissimi Stati comunisti e democratici del passato, del presente e del futuro. E però. E però mi trovo a Minervino Murge e vedo due follie con varie analogie, a cominciare dalla verticalità: il folle faro fascista (un faro a 35 chilometri dal mare!), nella villa comunale, e le folli pale eoliche sulle Murge circostanti. Il faro ha novant’anni, le pale sono nuove. Le due follie rappresentano potentemente i rispettivi fideismi, il fascismo di allora e l’ambientalismo di oggi. La demenza del faro (inaugurato da Achille Starace, il gerarca più scemo, riconosciuto come tale perfino dal Duce) oggi è plateale. La pazzia delle pale non ancora, almeno a chi ignora i meccanismi dell’energia. Ma il tempo è galantuomo e fra altri novant’anni a Minervino si potrà istituire il Parco dell’Ideologia intesa scespirianamente come “favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla”. Quando faro e pale saranno universalmente riconosciuti come monumenti alla perdita del senno finalmente serviranno a qualcosa: a mostrare cosa succede quando si smette di ragionare.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).