Il presidente della giuria della Berlinale, Jeremy Irons (foto LaPresse)

Amati libri non vi tradirò più. Men che meno con il cinema

Camillo Langone

Leggere è un impegno e negli ultimi tempi progettavo di distrarmi un po’ con i film. Le dichiarazioni di Jeremy Irons su aborto e matrimoni gay mi hanno convinto a ripensarci

Libri, amati libri, libri antichi, libri classici, libri eterni, non vi tradirò più nemmeno col pensiero. Negli ultimi tempi progettavo di distrarmi un po’ col cinema, questo piacere passivo, facile, femminile, questo lasciarsi trasportare dalle immagini in movimento… Perché sono un po’ stanco di pensare e andare al cinema è sognare, dimenticarsi. Mentre leggere (libri veri, non gialli) è un impegno, un corpo a corpo col testo e con l’autore. Ma per fortuna vostra, libri amati, dalla Berlinale è arrivata la ritrattazione del povero Jeremy Irons: “Appoggio le leggi sui matrimoni omosessuali! Supporto fortemente il diritto all’aborto!”. Tempo fa aveva detto il contrario ma se non ti genufletti a Sodoma e Thánatos oggi nel cinema non campi. La dichiarazione di Irons mi ha ricordato la lettera spedita nel 1939 da Isaak Babel al capo della polizia sovietica: “Cittadino commissario del popolo, nel corso dell’istruttoria ho raccontato i miei delitti senza risparmiarmi, mosso soltanto dal desiderio di purificazione e di espiazione”. Di un cinema libero quanto la Russia degli anni Trenta non so cosa farmene e dunque torno con entusiasmo da voi, amati libri, oasi di indipendenza.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).