Andate a vedere il film di Woody Allen

Camillo Langone

Mille motivi per godere di "Una giornata di pioggia a New York"

Gli uomini che ancora non l’hanno fatto lo vadano a vedere per solidarietà maschile. Le donne che ancora non l’hanno fatto lo vadano a vedere perché è una commedia romantica perfetta. Gli amanti della bellezza femminile lo vadano a vedere per la supermanza Kelly Rohrbach (svettante sulla pur bravissima Elle Fanning che però somiglia un poco a Winston Churchill e su Selena Gomez che da quando ha rinnegato il regista, devolvendo il compenso a un’associazione femminista persecutrice del medesimo, mi risulta mascellona e brutta). Gli amanti della bellezza urbana lo vadano a vedere per una Manhattan che in molte scene somiglia a una piccola, dolce città italiana (ho scoperto che il Greenwich Village ha gli stessi abitanti di Cervia). Chi teme la vecchiaia lo vada a vedere perché dimostra quanto un ottantenne possa essere frizzante (per un film del genere un regista italiano quarantenne si sarebbe fatto aiutare invano da una cooperativa di sceneggiatori, qui invece regia e sceneggiatura sono firmate da un’unica persona: quando si dice film d’autore). Gli amanti della buona vecchia musica lo vadano a vedere per i brani di Erroll Garner e Chet Baker. Gli estimatori del buon vecchio immoralismo lo vadano a vedere per l’elogio della prostituzione, addirittura materna, e della promiscuità mondano-alcolica da raccontare ai nipotini. Una giornata di pioggia a New York.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).