ad agorà su rai3

Meloni glissa su Salvini e Putin. E sul premierato attacca l'opposizione che "si scherma dietro Mattarella"

Divisi dopo i complimenti del vicepremier leghista all'autocrate russo? "La maggioranza è chiara in politica estera". Tajani a Radio 24: "La sua frase non mina la coesione del centrodestra". Per la premier la sinistra "allo sbando" si nasconde dietro il Quirinale perché "non sa come dire che non le va bene una riforma che dà il potere ai cittadini"

Qual è lo stato di salute della maggioranza, dopo le parole di Salvini all'indomani del voto russo? "La posizione del governo è chiara: il centrodestra è una maggioranza coesa, come si dimostra nella velocità e nella chiarezza di attuazione della linea di un governo. In questo anno e mezzo abbiamo dimostrato chiarezza in politica estera. Non conta quanto il campo sia largo ma quanto sia coeso e quanto abbia risposte chiare da dare ai cittadini e da rappresentare all'estero. La maggiornaza di centrodestra questo lo sta facendo", La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata da Roberto Inciocchi su Agorà, ripete la formula usata dopo la vittoria in Abruzzo. Non conta il campo largo, ma la sua coesione. E prova così a dribblare la questione dei malumori provocati dalle parole del vicepremier leghista sulla rielezione di Vladimir Putin ("Quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene", ha detto ieri il leader del Carroccio). 

  

    

Commentando con Radio 24 le parole di Matteo Salvini sull'esito del voto in Russia, anche il vicepremier forzista e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha precisato che "la posizione del governo è molto chiara, l'ha ribadita il presidente del consiglio ieri sera" e che "quella di Salvini non è una frase che mina la coesione del centrodestra, i problemi semmai sono nell'altro campo, non nel nostro". "Ogni forza politica ha delle posizioni che possono essere differenti ma non c'è una sostanziale divergenza: il Parlamento è quello che conta, abbiamo votato sempre nella stessa maniera, il centrodestra è coeso", ha detto Tajani.

   

"Le elezioni nelle aree occupate dell'Ucraina sono illegittime, poi Putin rimane presidente della Federazione russa ma certamente il modello democratico non è lo stesso dell'Italia e dell'Ue, insomma è una democrazia un po' singolare", sostiene Tajani. "Abbiamo sempre detto che non siamo mai stati in guerra con la Russia, abbiamo detto che la Russia non è Putin e Putin non è la Russia, quindi non abbiamo dato giudizi negativi sul Cremlino, né giudizi contro il popolo russo. Ma il Cremlino deve rispettare alcune regole", aggiunge. "L'Italia è pronta a sostenere tutte le iniziative di pace, fermo restando che non si possono mettere in discussione la libertà e l'indipendenza dell'Ucraina. La pace giusta non può essere l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia".

  

"I miei rapporti con il presidente Sergio Mattarella sono ottimi, lo ringrazio perché non fa mancare mai il suo sostegno non tanto al governo ma alla nazione", ha aggiunto Meloni nella sua intervista su Rai3. "È un rapporto che gestiamo direttamente, personalmente, quelli che brigano per comprometterlo temo che resteranno delusi". Il riferimento è alla riforma costituzionale, che "entrerà in vigore nella prossima legislatura, diciamo nel 2028, e sono contenta che la sinistra dia per scontato che ci sarò ancora io, ma ora non possiamo saperlo. E il presidente Mattarella sarà verso la fine del suo mandato. Quindi questa riforma non riguarda il presente ma il futuro". La presidente del Consiglio ce l'ha con una "sinistra allo sbando" che "cerca di schermarsi dietro l'autorevolezza del presidente della Repubblica, che è una figura unificante", perché "non sa come dire che non le va bene una riforma che dà il potere ai cittadini, non sanno come spiegare che a loro piace fare i governi nei palazzi".
    

A proposito delle elezioni europee, ormai alle porte, la premier sostiene che "una vittoria sarebbe confermare i voti che mi hanno portato a Palazzo Chigi. Una cosa non facile: non accade spesso che dopo un anno e mezzo un governo possa confermare quel consenso".

  

Sull'inchiesta di Perugia sui presunti dossieraggi, infine, la premier si dice "assolutamente convinta che conosciamo la punta di un iceberg più che preoccupata sono molto indignata di qualcosa che aleggiava, abbiamo visto particolarmente in quest'anno le cose a orologeria, le paginate: penso che bisogna andare fino in fondo penso che la questione sia molto più ampia, penso che ci siano gruppi di potere che hanno utilizzato le informazioni riservate per fare gli interessi propri. Penso che non sia possibile che accada in Italia, bisogna andare fino in fondo, tirare fuori tutti i responsabili e soprattutto i loro mandanti".