(foto Ansa)

Il colloquio

“Da Re espulso dalla Lega? Se vuole lo candidiamo alle europee con Forza Italia”. Parla Tosi

Luca Roberto

L'ex leghista, espulso dal partito nel 2015: "Toni lo conosco da 30 anni, lo stimo. Altre espulsioni dal Carroccio? Siamo pronti ad accogliere buoni amministratori"

Toni Da Re è un amico, una persona che stimo, che conosco da trent’anni. Mi dispiace che l’abbiano trattato così. Per questo gli dico: vieni in Forza Italia. Ti candidiamo noi alle elezioni europee”. Flavio Tosi ne parla a ragion veduta. L’ex sindaco di Verona è uno degli ultimi espulsi della storia della Lega. Nel 2015, dopo mesi e mesi di critiche, battibecchi, dissensi, il segretario Matteo Salvini si decise: va cacciato. Così dopo più di vent’anni di militanza ha dovuto osservare tutto quel che accadeva al Carroccio dall’esterno. “La Lega è rimasta il partito dell’espellerne uno per educarne cento, è successo anche con me”, racconta oggi al Foglio Tosi. “Solo che nel corso degli anni ha avuto una forma di involuzione. Ai tempi di Bossi, almeno, c’erano degli strumenti di democrazia interna, le espulsioni arrivavano con un procedimento molto più lungo. Si procedeva per tappe, con un contraddittorio, si ascoltavano le parti. Adesso invece è tutto più immediato. E si mette per iscritto quello che ha deciso il capo”. Proprio Bossi peraltro, ieri, è tornato a parlare: “Vogliamo rimettere a posto la Lega”, ha detto in un’intervista al sito Malpensa24

 

Nel caso di Da Re l’input è partito dai vertici e la ratifica dell’espulsione è arrivata all’interno del direttivo della Liga veneta, il cui segretario, Alberto Stefani, è un fedelissimo di Salvini, con 11 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto. All’europarlamentare s’imputava soprattutto un insulto rivolto a Salvini (“è un cretino). Ma anche le continue critiche rivolte alla leadership salviniana, almeno da un paio d’anni a questa parte. Come dice Tosi, che due anni fa ha aderito a Forza Italia in occasione delle elezioni comunali a Verona, “è chiaro che si sta cercando di far passare un messaggio: se critichi il capo sei fuori. E del resto, da un certo punto di vista, è anche normale che non si tollerino insulti o prese di posizione troppo forti. Il problema è che però, in questo momento, la Lega difetta di democrazia interna”. E’ un po’ la tesi portata avanti anche dai dissidenti lombardi del Comitato nord, vicini a Umberto Bossi, che chiedono a Salvini di far celebrare il congresso che tiene in naftalina da anni, per la paura di perdere il controllo del partito, com’è accaduto in alcune province come Brescia e Bergamo. “Perché nei partiti maturi le tesi, le linee, gli obiettivi, così come i dissensi, si discutono nei congressi. Ma è evidente che hanno un problema perché i congressi hanno rinunciato a farli. E’ per questo che poi i cosiddetti dissidenti finiscono per dire la loro solo sui giornali”, dice Tosi. 

 

“Io ho il partito nella tessera e nel cuore. La mia tessera è quella della Liga Veneta-Lega Nord, a cui ho versato negli anni 120 mila euro, non è quella della ‘Lega Salvini premier’, anzi ‘Salvini vice premier’. Possono anche espellermi, ma io da quel partito non sono mai andato via”, ha commentato Da Re quando lo stavano accompagnando alla porta. “E io lo capisco”, dice ancora Tosi. Lo prenderebbe in Forza Italia? “Certo, e non da domani, ma da ieri. L’ho detto anche prima che venisse espulso. Le nostre porte per lui resteranno sempre aperte”. Del resto, la postura di Forza Italia verso questo tipo di espulsioni non è irrilevante. Perché negli ultimi mesi la campagna acquisti dei forzisti ai danni della Lega non solo si è intensificata, ma è stata rilevante soprattutto nel Veneto e pescando tra i fedelissimi di Luca Zaia, stanchi del corso salviniano. Dinamica che verrebbe ancor più rafforzata dallo stop a un nuovo mandato per il governatore uscente. Scenario assai probabile stando alle regole attuali. “E infatti io voglio rivolgere ai cosiddetti dissidenti un appello”, spiega Tosi. “La gran parte di chi rischia l’espulsione sono amministratori capaci, con esperienza. Esattamente il prototipo di esponenti che vogliamo cercare di coinvolgere nel progetto di Forza Italia da qui ai prossimi mesi”. Un progetto che, inutile nasconderlo, contempla anche il sorpasso ai danni del Carroccio alle prossime elezioni europee. Obiettivo non così distante, viste le performance in Sardegna dove la Lega è andata malissimo e Forza Italia è sembrata più in salute che mai. Nel caso dell’europarlamentare Da Re, che anche senza espulsione non sarebbe stato ricandidato a Bruxelles dalla Lega, è pronta da parte del partito berlusconiano una proposta anche per quel che riguarda le elezioni di giugno. “Le liste non sono ancora chiuse. Se vuole, noi ci siamo”, è l’auspicio finale di Tosi.

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  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.