l'attacco

De Luca, invitato a Bari da Emiliano, cannoneggia la segreteria Schlein e annuncia denuncia contro Fitto

Gabriele De Campis

Il governatore campano: “La mia comunità viene prima dei parassiti di partito”. Lo sceicco pugliese prova a mediare, mentre il Pd locale ha snobbato l’incontro

“Nel Pd non hanno ospitalità gli uomini liberi. Dobbiamo parlare un linguaggio di verità. Le mezze parole non mi piacciono. Per me la verità conta più delle bandiere di partito. E difendo la mia comunità, che viene prima dei parassiti di partito. Una posizione del genere non crea molte simpatie”: il governatore campano Vincenzo De Luca, invitato nell’Anchecinema di Bari da Michele Emiliano per presentare il suo libro “Nonostante i Pd”, demolisce il nuovo corso della segreteria di Elly Schlein, contestandone la linea e attacca frontalmente il ministro Raffaele Fitto per la rimodulazione dei Fondi per lo sviluppo e la coesione. Presenti in sala tutti gli emilianisti doc, assenti i vertici del Pd Puglia, ad eccezione del sindaco Antonio Decaro, prossimo al lancio della candidatura alle Europee.

 

Il politico di Salerno ha rubato la scena allo sceicco padrone di casa con un duro j’accuse contro il Nazareno: “Se diventa autoreferenziale il Pd è un partito che non ha un grande futuro. Se vuole avere una funzione nazionale, deve essere serio e deve avere un programma politico tale da persuadere la maggioranza degli italiani". Per De Luca l’attuale partito se è “una via di mezzo fra Lotta continua e lo Zecchino d'oro, allora va bene così”. Poi ha enumerato le lacune dem: “Perché il Pd non aggrega? Deve partire dal mondo del lavoro. Ci sono mondi del nostro Paese a cui il Pd non parla. Nelle aree industriali gli operai votano destra o Lega non noi. Non abbiamo capito che per un operaio conta non solo il salario, ma anche la sicurezza per la sua famiglia”.

 

E ha aggiunto: “Possibile che il partito lascia ad altri il tema della sicurezza nelle aree urbane. Il livello di microdelinquenza è insostenibile. La sicurezza  un bisogno umano primario”. Critiche serrate anche alla posizione del partito contro l’abolizione dell’abuso d’ufficio, al rapporto ostile con il mondo del commercio e con il mondo cattolico. Qui De Luca ha ripreso la sua posizione prudente sul tema dei diritti civili, affrontato dal Pd "in maniera stupida, poco rispettosa delle altre sensibilità”. E sulla legge Zan è stato tranchant: “Qualcuno proponeva di fare la giornata della omotransfobia nelle scuole elementari. Se penso che la mia nipotina di sette anni deve seguire una lezione su queste cose, vi mando a quel paese…”.

 

De Luca, infine, ha riservato bordate anche al ministro del Pnrr Raffaele Fitto - definito sarcasticamente ”Buio Fitto” - per le le politiche di ridefinizione  dei Fondi di sviluppo e coesione contro gli sprechi e le inefficienze: “Perdere tempo per le opere pubbliche significa far aumentare i prezzi del 30%. Lunedì mattina quereliamo Fitto e presentiamo un esposto denuncia alla magistratura amministrativa, contabile e penale. Dietro questo atteggiamento c’è un ricatto politico. Diciamo a Fitto e ai suoi dante causa che la Regione Campania non si fa ricattare da nessuno. Se loro sono abituati ad alzare la mano, noi a ribellarci”.

 

Chiosa finale di Emiliano, versione “emiro dell’armonia”: “Ho voluto questo incontro anche se il Pd era perplesso e perciò è presente a macchia di leopardo. Per me è un onore stare vicino a De Luca. Il collegio del Sud alle europee è importantissimo. A Giuseppe Conte e a Elly Schlein chiedo di costruire una alternativa anche con questo libro di De Luca”. 

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