I post su Facebook del vicepresidente dell'associazione ritenuta vicina a Hamas nel giorno dell'attacco a Israele 

Il caso

Intifada grillina: missioni, convegni e selfie del M5s con l'onlus vicina a Hamas

Simone Canettieri

Tutti i rapporti dei grillini con l'Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese nel mirino dell'Antiriciclaggio e dell'intelligence israeliana per finanziare i terroristi

Missioni e iniziative parlamentari, una foto (“casuale”) con Giuseppe Conte, i post sul blog di Grillo. E poi una deputata di riferimento: Stefania Ascari. Il tutto nonostante le segnalazioni, già note, dell’Antiriciclaggio e le accuse dell’intelligence israeliana di raccogliere fondi per finanziare Hamas. E’ il caso della onlus Abspp (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese) di Mohammad Hannoun e Sulaiman Hijazi.  

 


In queste ore è stato proprio Alon Bar, ambasciatore d’Israele a Roma, a parlare di ong che, con la scusa del supporto umanitario, finanziano i terroristi. La storia di Abspp è da raccontare. Il vicepresidente Sulaiman Hijazi nella passata legislatura fu l’accompagnatore della delegazione pentastellata, composta dagli onorevoli Davide Tripiedi e Stefania Ascari, nei campi profughi palestinesi in Libano. Nel 2019 sarà ricevuto in Senato dall’allora presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama Gianluca Ferrara.

Il 30 ottobre 2022 ci sarà  anche l’attuale tesoriere del M5s Claudio Cominardi ad attenderlo a Pratica di Mare con la piccola Talya, bimba di due anni bisognosa di cure. Il 19 settembre del 2022, a pochi giorni dal voto per le politiche, Hijazi pubblica sul suo profilo Facebook una foto con Giuseppe Conte. Quel giorno l’ex premier e capo politico del M5s si trova di prima mattina a Genova e in serata a Milano (dove ci sono le sedi legali dell’associazione Abspp, un’altra è a Roma). “Grazie presidente per il tempo che ci ha dedicato oggi”, scrive il vicepresidente dell’associazione guidata da Mohammad Hannoun, architetto palestinese trapiantato a Genova, già al centro di numerose inchieste per le attività di raccolta fondi destinate alle famiglie dei kamikaze palestinesi. Lo scorso luglio il ministero della Difesa israeliano, con un provvedimento di tre pagine, ha chiesto di sequestrare i fondi dell’associazione in questione perché legati ai terroristi. Sabato mattina su Facebook Hijazi – cioè l’uomo della foto con Conte e delle missioni con i deputati grillini nonché ai vertici della onlus nel mirino dell’antiterrorismo – ha commentato così quanto stava accadendo: “Buongiorno Palestina! Sia lodato Dio!”. L’uomo è noto anche perché è il marito di Nibras, la giovane donna musulmana che parlò nel 2019 dal palco delle Sardine in piazza San Giovanni nella manifestazione che lanciò sul palcoscenico nazionale il movimento di Mattia Santori, ora confluito nel Pd. 


Contattato dal Foglio, lo staff di Conte specifica che quel giorno “non ci furono incontri con questa associazione e che al massimo si tratta di una delle tante foto che le persone si fanno con il presidente durante i tour elettorali”. Tuttavia Hijazi come si è dimostrato citando date ed eventi da anni intrattiene ottimi rapporti di collaborazione e cooperazione con i pentastellati. E in particolare con la deputata grillina alla seconda legislatura Stefania Ascari, capogruppo in antimafia del M5s. La quale lo scorso febbraio organizzò con Mohammad Hannoun, questa volta nelle veci di presidente di “Europeans for Al Quds” una conferenza stampa alla Camera nell’ambito del Rapporto per i diritti umani in Palestina, su spinta dall’associazione “Europei per Gerusalemme”. Sempre lei lo scorso maggio, unica parlamentare italiana, ha partecipato al ventesimo congresso della Conferenza europea dei palestinesi, a Malmö, salutata con soddisfazione da “Quds News Network”, agenzia ritenuta associata a Hamas. 


Con queste premesse il Parlamento sta cercando di approvare una mozione all’unanimità a sostegno di Israele e a totale condanna di Hamas. L’iniziativa parte dai capigruppo di maggioranza in Senato e cade di carambola su quelli della Camera. L’obiettivo di Giorgia Meloni è di “tenere dentro tutti”. Ma tra le file della minoranza non mancano i distinguo: dai rossoverdi fino ai grillini. Ieri il M5s in una nota congiunta Camera-Senato ha condannato gli attacchi terroristici e ha riconosciuto il diritto di Israele a esercitare il suo legittimo diritto all’autodifesa. Tuttavia, allo stesso tempo, ha espresso “profonda preoccupazione per una reazione israeliana che, stando alle notizie delle ultime ore che parlano di un assedio totale con taglio di luce, acqua e gas, si preannuncia sproporzionata e diretta contro l'inerme popolazione civile della Striscia di Gaza”. Dalle origini la storia dei grillini racconta altro, d’altronde. Uno zibaldone di pensieri (e opere) volte a giustificare la lettura seconda la quale sui fucili palestinesi possono fiorire i garofani del progresso. Nel 2016 Luigi Di Maio e Manlio Di Stefano si videro rifiutare da Israele il permesso di entrare a Gaza. Un gesto notoriamente tabù nella politica europea, perché equivale a un riconoscimento de facto del regime islamista che governa la Striscia da quando Hamas fece un colpo di stato dieci anni fa. E poi le posizioni di Alessandro Di Battista e le sparate di Grillo: “I bambini palestinesi studiano. Studiano da terroristi e Israele è il loro miglior maestro”. Ieri il Garante ha parlato sul suo blog di “welfare europeo”.
 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.