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Borghi (Lega) avverte il governo sull'invio di nuove armi all'Ucraina: "Noi da sempre contrari"

Il senatore leghista sul nuovo pacchetto di aiuti a Kyiv: "Al Copasir non ci è ancora arrivato niente. Eventuali nuovi invii costituiscono una spesa per il rimpiazzo"

Giorgio Caruso

"La Lega è sempre stata contraria ad armi e cose di questo tipo, è sempre stata a favore della trattativa e in particolar modo mi sembra che l'operazione portata avanti da Mons. Zuppi stia procedendo quindi credo che ci siano oggettivamente delle possibilità di pace". A dirlo è il senatore della Lega Claudio Borghi, sottolineando la linea che il Carroccio ha sempre avuto sull'invio di armi all'Ucraina. Affermazioni che possono creare tensioni all'interno della maggioranza dopo l'annuncio di lunedì scorso del vicepremier Antonio Tajani sull'invio di un ottavo pacchetto di aiuti all'Ucraina. Invio su cui il ministro della Difesa Guido Crosetto si è mostrato molto più prudente, perché bisogna vedere "cosa si è in grado di dare senza mettere in pericolo la necessità di preservare una difesa italiana", pur smentendo qualsiasi polemica con il collega,

Quello di Borghi sembra essere un assist a Crosetto :"Fino ad adesso le forniture sono state a costo zero perché si è andati a prendere dai magazzini e quindi è evidente che ulteriori nuovi invii costituiscono una spesa per il nuovo rimpiazzo. Basta saperlo". A ogni modo il senatore della Lega sottolinea come discorsi su un ottavo pacchetto siano prematuri: "Sono parte del Copasir, in teoria dovrebbero arrivare prima da noi e non abbiamo visto ancora assolutamente nulla. Al momento di ottavi invii non mi risultano" conclude Borghi.

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